Il bacio è un olio su tela di 112 × 88 cm, realizzato nel 1859 dal
pittore italiano Francesco Hayez su commissione del Alfonso Maria
Visconti di Saliceto, che alla propria morte lo regalò alla Pinacoteca
dell'Accademia di Brera, dove è tuttora conservato ed esposto.
Oltre a
questo dipinto, l'artista realizzò tre repliche con lo stesso soggetto,
delle quali due versioni sono in collezioni private ed un'altra, in cui
il vestito della donna è bianco, fu realizzata nel 1861 per la famiglia
Mylius ed è stata venduta all'asta il 12 novembre 2008 da Sotheby's a
Londra.
In questo quadro l'autore riunisce le principali
caratteristiche del romanticismo storico italiano, ovvero un'assoluta
attenzione verso i concetti di naturalezza e sentimento puro (l'amore
individuale verso gli ideali risorgimentali). Ciò che colpisce
immediatamente l'osservatore è l'enorme sensualità che scaturisce
dall'abbraccio dei due amanti.
Questo legame è tanto forte che riesce
ad annullare ogni contrasto, come quello del freddo celeste della veste
della donna e del colore caldo dell'abito dell'uomo (il quale ha le
gambe posizionate in modo tale da assecondare la sensuale inclinazione
del corpo femminile). L'uomo, mentre bacia la sua amata, appoggia la
gamba sul gradino: Hayez comunica, con questo particolare, l'impressione
che egli se ne stia andando, e dà più enfasi al bacio. La scelta
dell'artista di celare i volti dei giovani conferisce importanza
all'azione e le ombre che si possono scorgere dietro al muro, nella
parte sinistra del quadro, indicano un eventuale pericolo. È però da non
dimenticare il reale significato storico dell'opera, infatti Hayez
attraverso i colori (il bianco della veste, il rosso della calzamaglia,
il verde del cappello e del risvolto del mantello e infine l'azzurro
dell'abito della donna) vuole rappresentare l'alleanza avvenuta tra
l'Italia e la Francia (accordi di Plombières). Bisogna ricordare che
questo quadro venne presentato all'Esposizione di Brera del 1859, a soli
tre mesi dall'ingresso di Vittorio Emanuele II e Napoleone III a
Milano.
L'intera scena, a giudicare dagli abiti e dall'architettura,
si svolge in un'ambientazione medioevale, ma in realtà è del tutto
immersa nel presente a causa del significato e del soggetto iconografico
(il bacio) del tutto nuovo.
Inoltre quest'opera non solo esprime il
concetto sentimentale, ma crea al suo interno un vero e proprio spazio
intimo di coinvolgimento emotivo dell'osservatore; la presenza di
mistero legata alla figura in penombra dell'androne non appare primaria
alla visione globale, in quanto l'osservatore viene catturato
dall'intensità degli amanti che sono posizionati sull'asse di simmetria.
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