L'arrivo di
Dumbo, cucciolo di elefante, è atteso con ansia. Serve proprio un nuovo
elefantino da aggiungere a quelli adulti del circo... Un bel giorno, una
cicogna portò alla signora Jumbo, un'elefantessa che viveva in un circo,
un grazioso elefantino. La mamma decise di chiamarlo Dumbo. Lo trovava
molto bello, nonostante le enormi orecchie. "Come sono buffe!"
ridevano le altre elefantesse, ma lei non se ne curava e coccolava il suo
piccino. Anche alcuni monellacci in visita al circo iniziarono a prendere
in giro Dumbo: "Avete mai visto nulla di più buffo?" La signora
Jumbo, arrabbiata, prese a sculacciarli con la proboscide. Successe il
finimondo: i ragazzini urlavano e scappavano terrorizzati. "Legatela,
è impazzita!" gridò il direttore del circo. L'elefantessa fu
rinchiusa in una gabbia e così Dumbo rimase solo. Com'era triste senza la
sua mamma! Per fortuna strinse amicizia con un simpatico topolino di nome
Timoteo. Intanto il direttore del circo aveva deciso che Dumbo si esibisse
in un numero con i pagliacci. Il poverino, travestito e truccato, doveva
saltare da un edificio in fiamme a mollo in una tinozza. Il pubblico
rideva a crepapelle, ma Dumbo aveva tanta paura e piangeva. Una sera,
Timoteo lo portò a trovare la mamma, che gli cantò una dolce ninna
nanna. Che felicità rivedersi! Tornando a casa, però, l'elefantino era
triste. Timoteo allora lo consolò facendolo giocare e ballare, finchè
entrambi crollarono dal sonno. La mattina dopo si svegliarono sopra un
albero! Chi li aveva portati lì? Timoteo alla fine capì che non poteva
essere stato altri che Dumbo, volando grazie alle sue orecchie. Ma
l'elefantino non avrebbe mai avuto il coraggio di riprovarci! Timoteo
allora si mise d'accordo con alcuni corvi: questi diedero a Dumbo un
piuma, dicendogli che aveva il potere di far volare. Dumbo non era molto
convinto, ma afferrò la piuma con la proboscide, stese le orecchie e
chiuse gli occhi. Quando li riaprì... sorpresa! Stava davvero volando!
Decisero quindi che quella sera, al circo, Dumbo non sarebbe caduto nella
tinozza, ma avrebbe volato, lasciando tutti a bocca aperta. Ma proprio sul
più bello, la piuma gli sfuggì e Dumbo cominciò a precipitare.
Timoteo allora gli gridò:
"Apri quelle orecchie, la piuma magica era
un pretesto... puoi volare, dico davvero! Fa' presto, ti prego..."
Timoteo aveva ragione: l'elefantino cominciò a battere le orecchie come
se fossero delle ali e riprese il volo. "Evviva!" esultò il
topolino, mentre gli spettatori applaudivano nel vedere Dumbo che
volteggiava in aria. Il successo fu enorme: Dumbo divenne l'attrazione del
circo e una stella dello spettacolo. I giornali parlavano di lui e tutti
accorrevano per poterlo vedere e applaudire. La signora Jumbo fu subito
liberata e così riabbracciò il suo piccolo. Ora stavano sempre insieme e
viaggiavano in un vagone riservato a Dumbo, l'elefantino volante.
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