venerdì 15 febbraio 2013

Sanremo 2013: Il meglio e il peggio della terza serata

Buona la terza. Puntata ritmata e più convincente quella andata in scena ieri. Littizzetto sempre più a suo agio, Fazio canta, imita e sul finale si lascia scappare un “Ma come faccio domenica a tornare su Rai Tre?”. Ecco le pagelle della terza serata del Festival di Sanremo.
IL BACIO. San Valentino vs San Remo. La festa degli innamorati viene liquidata ironicamente al ritmo del Vattene amore di minghiana memoria, con tanto di finto bacio – Lucianina replicherà stasera con Baudo? Fazio e Littizzetto c’hanno preso gusto. Cantano, si divertono (a tratti, divertono), si pizzicano. “Dietro le quinte Fabio ballava: uno spettacolo raccapricciante” dice lei. “Ho detto tappa, ma non era riferito a te” dice lui. Tendenza Sandra e Raimondo. Voto: 7
VESSICCHIO CULT. Che Sanremo è senza i direttori d’orchestra? Adriano Pennino, Fio Zanotti, Andrea Mirò, Marco Sabiu e soprattutto il mitologggico Beppe Vessicchio, che non perde l’aplomb napoletano neppure quando Littizzetto gli taglia un pezzo di barba: si presta al siparietto - un po’ imbarazzato - poi rientra e “perdona” la Giamburrasca torinese. Voto: 7
IL FLASH MOB. Luciana Littizzetto parte con uno dei suoi monologhi sul rapporto di coppia e uno pensa: “Le solite robe”. Poi l’ironia vira sull’agrodolce ed esplode nella denuncia contro la violenza sulle donne. “Un uomo che ti mena non ti ama, un uomo che ti picchia è uno stronzo” e irrompono sul palco 200 donne per il flash mob contro il femminicidio. Momento riuscitissimo, finora uno dei più intensi. Voto: 9
LA LETTERA DI BAGGIO. E’ emozionato Roberto Baggio quando sale sul palco. Ancora di più quando mostrano il videomessaggio in cui la leader birmana Aung San Suu Kyi lo ringrazia. Parla della sua carriera, del suo impegno come ambasciatore Fao, poi legge una lettera (un po’ melò) indirizzata ai giovani. “Abbracciate i vostri sogni e seguiteli”. Voto: 7
IL PISTOLOTTO DEL TELEVOTO. Il momento più noioso delle serate è la lettura della lagna sul corretto uso del televoto. Roba da attacco narcolettico immediato. Littizzetto legge con insofferenza, Fazio sbuffa. VOTO: 0
ANTONY AND THE JOHNSON. “Preparatevi a vedere qualcosa fuori dall’ordinario” dice Fazio. E sul palco arriva Antony Hegarty. Canta, poi spiega il significato del brano: “Sono le donne che tengono in mano la chiave per la nostra specie”. Voto: 7.
PASSIONE CHOPIN. Ci voleva la pianista ventenne Leonora Armellini per portare la musica classica in prima serata su Rai Uno. Il maestro Daniel Barenboim dà forfait e gli organizzatori ripiegano su questa talentuosa ragazza, che da bambina partecipò al Bravo Bravissimo di Mike Bongiorno. Convince il percorso tra alto e pop pensato per questa edizione. VOTO: 7
IL REUCCIO DI CELLINO. Al Bano rianima l’ultima parte della serata, in attesa della classifica parziale. Entra cantando Nostalgia canaglia, arranca con E’ la mia vita, poi non si contiene e con entusiasmo fanciullesco si butta per terra e fa le flessioni. Mah. Non c’è Romina e per cantare Felicità arrivano in soccorso Laura Chiatti (presenza incolore) e la Littizzetto. “Se fai un do di petto qui rimane incinta una di Cuneo”, gli dice la comica. Voto: 6 e 1/2
#SANREMOTWEET. “Gaulazzi io ti stimo di brutto come artista, apprezzo moltissimo la tua canzone e stimo la tua panza #unodinoi” (Michele Dalai). VOTO: 8. 
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