martedì 30 aprile 2013

La Bella e la Bestia - Walt Disney

La storia è quella della ragazza che scopre la bellezza del principe-bestia perché riesce ad andare oltre le apparenze.Tanto tempo fa, un principe molto egoista viveva agiatamente nel suo palazzo. Un giorno, durante un temporale, una vecchietta bussò al portone per chiedere rifugio offrendo una rosa come pagamento ma il principe la cacciò sgarbatamente.



Questo fu un grande errore: la vecchietta in realtà era una fata che lo stava mettendo alla prova.. lo punì trasformandolo in una creatura mostruosa! Tutto il castello pagò le conseguenze e ogni suo abitante fu trasformato in un curioso personaggio! Solo se avesse scoperto l’amore e se fosse stato capace di farsi amare entro il suo ventunesimo compleanno, il principe avrebbe spezzato l’incantesimo. Per anni nulla cambio’ ed il principe restò isolato da tutto e tutti.

In un paesino vicino, vive Belle, una ragazza bellissima , intelligente (appassionata di libri), sognatrice. Gaston, un rozzo bullo del paese,decide di farla diventare sua moglie anche se Belle non è consenziente ; questo perché anche se il ragazzo è di bell' aspetto,oltre l’immagine vi è ben poco!

Il papà di Belle, Maurice, (inventore) deve portare una sua invenzione alla fiera e quindi parte attraversando il bosco. Purtroppo si perde e viene attaccato dai lupi! Cerca rifugio in un castello sconosciuto e qui, incontra strane creature come l’orologio Tockins, la teiera Mrs Bric, il candelabro Lumiere, tutti dotati di parola ed intelletto e tanta simpatia. Ma la Bestia, padrone del castello, lo rende suo prigioniero. Belle riesce a trovare suo padre e convince la Bestia ad imprigionare lei al suo posto.

Lentamente le cose cambiano, la ragazza da prigioniera inizia ad essere trattata come un ospite : al castello tutti iniziano a sperare che l’incantesimo possa essere spezzato!

La Bestia inizia a mostrare il suo lato umano e decide di liberare Belle per permetterle di tornare da suo padre che è ammalato ma Gaston si intromette nella storia e convince tutto il paese a dare la caccia a questa orribile e pericolosa creatura. C’è una vera battaglia : i piccoli abitanti del castello, lottano con tanto coraggio ! Gaston trova la Bestia inerte, triste per la mancanza della sua adorata Belle… ucciderla sarebbe un gioca da ragazzi per Gaston. Solo il ritorno di Belle al castello, riaccende la forza nella Bestia che inizia a lottare per difendersi; i due si affrontano sul tetto e la grande forza della Bestia ,lo porta alla vittoria! Il suo cuore umano , gli impedisce di uccidere Gaston : addirittura lo salva non facendolo precipitare dal tetto! Ma il vile Gaston lo ferisce con un pugnale e quindi è la Bestia a precipitare….Belle è disperata perché la Bestia giace in fin di vita. Le ultime parole che riesce a dedicare alla Bestia sono : “io ti amo..” ed inizia a piangere sul suo petto.

La Bestia si solleva avvolta da una luce e si trasforma : l’incantesimo è spezzato!l ora è di nuovo un uomo , migliore di prima perché ha imparato ad amare!

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Renato Zero: Amo tour 2013, in concerto

È un'impresa titanica, degna delle più grandi rockstar, quella che si appresta a compiere Renato Zero, il leggendario Re dei Sorcini della musica italiana.

Nella Penisola infatti non era mai accaduto prima che un musicista tenesse banco per un mese, giorno più giorno meno, nella stessa location. 
La città scelta per questo straordinario record, inutile dirlo, è l'amata Roma natia, e il complesso che accoglierà il cantattore e la sua schiera di fan fedeli è il Palalottomatica, già ribattezzato PalaZero.
A partire da questa sera, (poi il 29 e 30 aprile e quindi il 3, 4, 9, 10, 12, 13, 15, 16, 18, 19, 21 e 22 maggio) l'artista terrà banco con il suo tour residente di promozione all'ultimo album Amo, durante il quale proporrà nuovi e vecchi brani, tra cui il singolo di successo Chiedi di me.
Quindici, per ora, le date previste, ma non è improbabile che una grande richiesta spinga gli organizzatori a espandere questo tour de force, già di per sé molto ricco di eventi collaterali e collaborazioni.
Sul palco Renato sarà infatti accompagnato da un'orchestra composta da 34 elementi diretti da Renato Serio, da 12 ballerini che eseguiranno coreografie di Bill Goodson (Diana Ross, Michael Jackson); in più durante il concerto verrà proiettato il video a corredo del brano Un'apertura d'ali, girato da Alessandro D'Alatri nel carcere femminile di Latina. Immancabili poi i fantasiosi e variopinti costumi, memori del Peter Gabriel più teatrale, realizzati dalla Maison Cavalli e dalla The One di Gabriele Mayer.
Proprio l'abbigliamento del cantante sarà al centro di una delle due mostre che il pubblico potrà visitare prima dello show, corredata da una mostra fotografica. In più ci sarà anche uno spazio per gli artigiani italiani, che potranno esporre le loro opere e dare dimostrazione delle proprie abilità.
Uno spettacolo multiforme, quindi, ma il fulcro rimarrà sempre Renato Zero e la sua capacità di ammaliare lo stuolo di fedelissimi che lo seguono da quasi 50 anni.

Fonte!

lunedì 29 aprile 2013

Il mio nuovo sogno - Rapunzel

Chiusa lì, dentro quelle mura
Tra utopie e curiosità
Senza mai, neanche uno solo giorno
Di felicità
Oggi io, sotto a queste luci
Oggi io, questo scintillio
Dentro me capisco che
E' questo il posto mio
Ora vedo la realtà
E la nebbia si è dissolta
Anche nell'oscurità
Tutto è chiaro intorno a me
So cos'è la libertà
Ora per la prima volta
Tutto ormai è così diverso
Solo grazie a te
Quante idee, chiuse nel cassetto
Fantasie, e fragilità
Ora so di non aver visto mai
La verità
Grazie a lei, io non ho più dubbi
Grazie a lei, apro gli occhi anch'io
Dentro me capisco che
E' questo il posto mio
Ora vedo la realtà
E' con te che voglio stare
Ora vedo la realtà
La tristezza non c'è più
Ad un tratto sono qua
E non devo più cercare
Oggi io ho il mio nuovo sogno
Sento che sei tu
Sento che sei tu


Quello che so sull'amore

Quello che so sull’amore, è la storia di George Dryer (Gerard Butler) un ex campione di calcio scozzese che negli anni del successo, ancora profondamente immaturo, ha tradito la moglie Stacie (Jessica Biel) seppur amandola, col finire per perdere sia lei che il figlio Lewis di 6 anni (Noah Lomax). George, dopo il divorzio, ha cercato fortuna altrove, in Canada, lontano dalla famiglia. Qui ha aperto un bar sportivo, investito in proprietà immobiliari ma è purtroppo finito in bancarotta. Ridotto senza un soldo torna a vivere dove abita il figlio e decide che da qui inizierà il suo percorso di rinascita, cercando un lavoro come commentatore sportivo e tentando di recuperare il rapporto con il bambino. Ma non è così semplice: trova Stacei che sta per risposarsi e suo figlio estremamente diffidente nei suoi confronti. E’ duro dimostrare di essere cambiato, anche perché a complicare le cose c’è anche l’elemento novità che rappresenta George in questo sobborgo della provincia americana. L’uomo si ritrova ad allenare la squadra di calcio del figlio, e, senza volerlo, comincia ad essere il centro di chiacchiere e tradimenti coniugali, come da tempo non succedeva nella piccola comunità. Sugli spalti del campo di calcio dove George allena Lewis e la sua squadra, ci sono le mamme con le loro frustrazioni, nevrosi, infelicità e solitudine. Alcune si infatueranno del bel George, come le mamme interpretate da Uma Thurman e Catherine Zeta Jones che arriveranno a sedurlo così da complicare ancora di più il suo percorso di crescita e di ritorno a casa... Questa volta però George è davvero cambiato, e troverà la forza interiore per evitare l’ennesimo errore. Con fatica ma anche con sincera onestà, riuscirà a crescere e a diventare un uomo e un padre migliore di quanto non sia mai stato.






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domenica 28 aprile 2013

Iron Man 3

Dura la vita dei super-eroi! Finiti ormai anche i super-problemi - secondo la formula che ha fatto la fortuna dei fumetti Marvel per decenni - il cinema cerca di allungare l’interesse del pubblico per i suoi blockbuster giocando su due binari, quello della tecnologia non più così infallibile (almeno per i «buoni», che per i «cattivi» è un altro discorso) e quello dell’autoironia, nuovo e più invincibile sistema per incrinare le certezze super-eroiche dei suoi protagonisti.
Un percorso che calza a meraviglia con la spocchia e la iattanza del personaggio di Tony Stark (Robert Downey Jr.), miliardario e fanta-scienziato troppo sicuro di sé per non dover far i conti con la fallacia delle sue invenzioni e soprattutto con il fallimento delle sue certezze tecnologiche. A cominciare dall’invincibilità della sua corazza volante.
Certo, in questa terzo episodio (che però rivendica legami forti anche con The Avengers, dove Iron Man era solo uno dei partecipanti) c’è anche il cattivo di turno ma più che raccontare la lotta di Tony Stark/Iron Man contro il vendicativo Mandarino (Ben Kinsley, con un naso preoccupantemente adunco), il film costruisce il suo interesse sulla lotta che Stark deve fare con se stesso, le sue angosce e la sua (momentanea) inefficienza eroica.
Come spesso in questi film che devono giocare con le attese dei fan ma anche con la loro enciclopedica preparazione, l’espediente narrativo più usato è quello di un reboot, di una «ripartenza» che scava nel passato dell’eroe per svelarne qualche particolare poco noto. Con Iron Man 3 torniamo indietro al Capodanno 1999, quando Stark non aveva ancora il reattore cardiaco al palladio installato nel petto e invece giocava a fare il playboy ma non sapeva, poveretto, che la sua «preda» (Rebecca Hall) si sarebbe in futuro rivoltata contro di lui. Anche per colpa di un capellone sciancato (Guy Pearce) che quella stessa notte Stark abbandonava sul tetto di un albergo, al freddo.
Quando torniamo ai giorni nostri, Stark è diventato Iron Man, sempre apparentemente sicuro di sé e delle sue tecnologie - un po’ meno del rapporto con l’eterna fidanzata Pepper (Gwyneth Paltrow). Ci penseranno le apparizioni televisive del misterioso Mandarino a scatenare le sue insicurezze, anche perché sembra dotato di un personale esercito di superuomini, non solo super-amati ma loro stessi dotati di strani e misteriosi poteri.
Inizia così la lunga «odissea» erratica di Stark, catapultato lontano da casa, senza i suoi tradizionali congegni militari, costretto a fare amicizia con un ragazzino piuttosto sveglio ma un po’ impertinente (Ty Simpkins), che il film racconta con un’abbondanza fin esagerata di umorismo e scanzonata ironia.
Più che alle difficoltà di un eroe privato dei suoi poteri, per buona parte del film assistiamo al tentativo di un (ex)eroe di arrabattarsi alla meglio con un mondo che non sembra fatto assolutamente a misura di eroismo. Dove hanno il loro peso l’avventura non proprio esaltante che l’aveva visto alle prese con gli altri super-eroi in The Avengers (di cui gli è restata un’angoscia esiziale) e la scoperta di alcuni difettucci personali come la supponenza e la distrazione (la gag più riuscita è lo scontro con un autotreno non visto, che manda in frantumi l’armatura).
È indubbiamente un modo per raccontare in maniera diversa una storia sempre un po’ uguale a se stessa (il super-eroe vince sempre), cercando le risate e la leggerezza della commedia. Fin troppo, verrebbe da dire, perché questo ricorso continuo all’ironia, che non risparmia nemmeno il personaggio del terrorista para-islamico (con una gag infantilmente scatologica) finisce inevitabilmente per togliere tensione alla storia: non aspettiamo con ansia quello che sta per succedere al nostro eroe ma pregustiamo con piacere la battuta o la gag che siamo sicuri di trovare. Un meccanismo che finisce per trasformare in barzelletta anche la parte più seria del film, quella che alla fine di due ore di film svela l’origine del Male (e del Cattivo) e che chiama in causa la stessa America.
In altri film tutto sarebbe stato costruito per arrivare a questo svelamento finale, lasciando nello spettatore il dubbio sulla veridicità dell’ipotesi. Qui sembra l’ennesima gag usata per l’ennesimo colpo di scena, funzionale ad alimentare quelle ipotesi complottistiche che minano all’origine l’ipotetica credibilità del film. E ne sottolineano la natura irrealisticamente «infantile»: un giocattolone colorato e rumoroso, che «esplode» alla fine in un tripudio di esplosioni, scontri ed effetti speciali, dove le bombe si confondono coi fuochi d’artificio e un esercito di Iron Men annuncia il quarto, inevitabile sequel. Preparatevi, gente.

Paolo Mereghetti
Fonte 

SPARI A PALAZZO CHIGI, L'ATTENTATORE È UN CALABRESE. "HA PROBLEMI MENTALI"

ROMA - È un italiano, Luigi Preiti, calabrese di 46 anni, probabilmente con disturbi mentali, il responsabile della sparatoria davanti a Palazzo Chigi. Secondo una ricostruzione delle forze dell'ordine l'uomo che ha sparato, in giacca e cravatta, è arrivato davanti a palazzo Chigi, e, all'improvviso, ha aperto il fuoco contro i militari. Ha sparato diversi colpi di pistola. A terra vi sono almeno sei-sette bossoli. L'uomo ha poi tentato di fuggire, ma è stato ferito durante la colluttazione e arrestato. I carabinieri non hanno usato armi contro di lui.

VIVE AD ALESSANDRIA. Vive da molti anni ad Alessandria, in Piemonte, Luigi Preiti, l'uomo di 46 anni, autore della sparatoria davanti a Palazzo Chigi. Lo si è appreso a Rosarno. Nella cittadina della Piana di Gioia Tauro ci sono diverse famiglie con lo stesso cognome ma, al momento, sembra che nessuna di loro abbia legami di parentela con lo sparatore. Secondo quanto si è appreso l'uomo è emigrato con la sua famiglia da diversi anni in Piemonte.

LE ACCUSE
È accusato di tentato omicidio, porto e detenzione di armi, l'uomo che ha sparato poco fa davanti a palazzo Chigi ferendo due carabinieri. Il pubblico ministero di Roma Antonella Nespola ha già chiesto al gip la convalida del fermo. L'uomo sarà interrogato tra domani e dopodomani. Nel frattempo sono stati disposti accertamenti per definire il profilo dell'attentatore e non è escluso che possa essere decisa anche una perizia medico legale per valutare le sue condizioni di salute.


www.leggo.it

SPARI A PALAZZO CHIGI MENTRE IL GOVERNO GIURA. "TRE FERITI NON GRAVI"

ROMA - Mentre a Roma, al Quirinale, era in corso il giuramento dei ministri del governo Letta, davanti a palazzo Chigi un uomo, probabilmente affetto da patologia psichiatrica, ha sparato alcuni colpi di pistola - almeno sei - contro due carabinieri, ferendoli. L'uomo, che era vestito con giacca e cravatta, ha tentato subito dopo la fuga ma è stato bloccato dalle forze dell'ordine ed è rimasto a sua volta ferito. I due militari - un brigadiere e un appuntato - sono stati trasferiti al Policlinico Umberto primo: le loro condizioni non sarebbero gravi. Lo sparatore è stato invece portato all'ospedale Sam Giovanni dove è piantonato in osservazione con l' accusa di duplice tentativo di omicidio. L'uomo è stato identificato: si chiama Luigi Preiti, ha 49 anni, è originario della Calabria, ma da molti anni vive in Piemonte. A suo carico non risultano precedenti penali ed avrebbe agito da solo. Subito dopo la sparatoria, l'intera area è stata transennata dalle forze dell'ordine. A terra gli investigatori hanno individuato sei bossoli. Altri rilievi della scientifica sono tuttora in corso.

FERITA ANCHE UNA PASSANTE INCINTA C'è anche una donna incinta tra le persone ferite davanti alla sparatoria a Palazzo Chigi. La passante è stata ferita di striscio da un proiettile, non sarebbe in pericolo di vita ed è stata soccorsa dal 118 e trasportata in ospedale.

CANCELLIERI: "GESTO PARE DI UNO SQUILIBRATO" «A naso penso sia il gesto compiuto da uno squilibrato». È quanto risponde ai giornalisti che gli chiedono informazioni sulla sparatoria davanti palazzo Chigi, il neoministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri uscendo dal Quirinale al termine della cerimonia di giuramento. A chi le chiede: «Dunque nessuna regia?» il ministro replica: «Credo proprio di no, spero si tratti di un fatto isolato ma dobbiamo ancora appurare le esatte dinamiche dell'evento anche se non è più un compito che spetta al mio dicastero». Alla domanda se avesse dato consigli al nuovo ministro dell'Interno Alfano, a capo di un dicastero ricoperto fino a ieri da lei stessa, Cancellieri ha replicato: «Assolutamente no, non è nella mia natura dare consigli, ma sicuramente ci vedremo presto».


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sabato 27 aprile 2013

La spada nella roccia - Walt Disney

La spada nella roccia (The Sword in the Stone) è un film d'animazione del 1963 diretto da Wolfgang Reitherman. Costituisce un adattamento dell'omonimo romanzo di T. H. White (primo episodio della tetralogia Re in eterno). Distribuito da Buena Vista, il film uscì nelle sale negli Stati Uniti il giorno di Natale del 1963. E' considerato il 18° classico Disney secondo il canone ufficiale.

Trama:
Artù è un bambino di 11-12 anni che tutti chiamano Semola, vive in Inghilterra, nella casa di Sir. Ettore dove lavora come sguattero e come scudiero di Caio. Nella sua casa il mago Merlino predice il futuro insieme al suo gufo Anacleto. Quando Semola arriva per caso nella sua casa, Merlino decide di seguirlo per insegnargli le cose della vita e dargli un'istruzione. Con lui, Semola, sperimenterà cosa significa essere un pesce, un uccello e uno scoiattolo. Con il gufo Anacleto, imparerà a leggere e a scrivere. Durante una gara il cui vincitore sarebbe stato il Re d'Inghilterra, Semola per caso estrarrà la spada dalla roccia; diventando automaticamente lui il Re.

Personaggi principali&secondari:
Principali:
* Artù (detto Semola, in originale Wart), il giovane garzone predestinato ad un futuro importante;
* Mago Merlino, il mago che fornisce le basi per l'istruzione del giovane eroe;
* Anacleto, il gufo parlante che accompagna Merlino.

Secondari:
* Maga Magò, una maga che vive nella foresta e che cattura Semola. È nemica di mago Merlino.
* Ettore, il signorotto padre di Caio e padre adottivo di Semola.
* Caio, il grezzo figlio di Sir Ettore.
* Sir Pilade, un amico di Sir Ettore.
* Polidoro, lo scudiero di corte
* Il lupo, cerca sempre di mangiare Semola, ma resterà sempre a bocca asciutta.
* Guendalina la cuoca del castello di Ettore.

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Kensington Gardens e la statua di Peter Pan

Kensington Gardens, un tempo giardini privati di Kensington Palace, è il nome di uno dei Parchi Reali di Londra. Sorge immediatamente ad ovest di Hyde Park.
La maggior parte dei giardini si trova nella City of Westminster, ma una piccola sezione è situata nel Distretto amministrativo di Royal Borough of Kensington and Chelsea. Il parco copre all'incirca 275 acri (1.1 km²).

Cenni storici:
Il parco è noto a generazioni di bambini inglesi perché in esso è ambientato il libro Peter Pan nei Giardini di Kensington di James Matthew Barrie, la prima opera in cui compare la figura di Peter Pan, in cui si narra delle prime avventure del celebre eterno bambino quando ancora non era giunto nell'Isola che non c'è. Le fate dei giardini sono state descritte per la prima volta da Thomas Tickell nel suo poema intitolato proprio Kensington Gardens (1722).
I Kensington Gardens furono curati da Enric Wise e Charles Bridgeman che vi aggiunsero caratteristiche alla moda come il Round Pond, viali alberati ed un Dutch Garden, un giardino all'olandese. Persino il Re rimase positivamente colpito dall'esecuzione dei lavori.
Nei giardini vi sono numerosi monumenti, come l'Albert Memorial, una statua di Peter Pan, la galleria d'arte Serpentine Gallery, ed un monumento dedicato a John Hanning Speke.
Assieme ai due Parchi Reali Green Park e St. James's Park, forma un vero e proprio grande "polmone verde" nel cuore della città di Londra tra Kensington e Westminster.
Nel film Hook - Capitan Uncino diretto da Steven Spielberg, Peter Pan (Robin Williams) si sveglia da un profondo sonno e si ritrova, magicamente, sotto la statua di Peter Pan in Kensington Gardens.


venerdì 26 aprile 2013

Londra e Parigi: le location preferite dei cartoni Disney

Da appassionata di cartoni Disney quale sono ho avuto l’idea di stilare una lista delle città che hanno fatto da sfondo ad alcuni dei capolavori più conosciuti. Il risultato di questa ricerca mostra che le due città che ricorrono maggiormente nei cartoni Disney sono Londra e Parigi!
La bella Londra è l’ambientazione scelta dai produttori Disney per i cartoni:
  • Le avventure di Peter Pan: Wendy, Gianni e Michele abitano in un quartiere benestante di Londra e, per arrivare all’Isola che non c’è, sorvolano l’intera città insieme a Peter e a Trilly;

  • La spada nella roccia: l’intera storia si svolge in Inghilterra e Londra è la location finale, dove Semola estrae la spada dalla roccia e viene eletto re;
  • Basil l’investigatopo: tratto dall’omonimo racconto di Sir Arthur Conan Doyle, la storia si svolge a Londra, città in cui si trova la casa di Sherlock Holmes e di Basil, al 221B di Baker Street;
  • Robin Hood: la storia non si svolge precisamente a Londra ma pur sempre in Inghilterra, nella foresta di Sherwood e nella cittadina di Nottingham;
  • La carica dei 101: Rudy e Anita vivono in un appartamento vicino a Regents Park a Londra;



    E per quanto riguarda i film Disney, Londra è il set scelto per:
  • Mary Poppins: il film è ambientato nella Londra dei primi del ’900 al 17 di Cherry Tree Lane, dove vive la famiglia Banks;

  • Pomi d’ottone e manici di scopa: l’intera ambientazione del film è girata a Londra e nella zona di Portobello Road;

  • A Christmas Carol: la casa e il negozio di Scrooge si trovano nel centro di Londra. I tre spiriti che vanno a far visita al vecchio gli mostrano numerosi avvenimenti passati, presenti e futuri ambientati per la maggior parte nella stessa Londra.


    La romantica Parigi è stata scelta come scenario di sottofondo in altri cartoni Disney come:
  • Ratatouille: il cartone Disney Pixar è ambientato per la maggior parte del tempo all’interno del ristorante parigino Gusteau’s, nel pieno centro di Parigi;
  • Gli Aristogatti: Duchessa e i suoi gattini vivono presso la lussuosa villa di Parigi di Madame Adelaide Bonfamille;
  • Il gobbo di Notre Dame: la bellissima cattedrale di Notre Dame, la piazza sottostante e la Senna fanno da sfondo all’intera storia firmata Disney.

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William sulla "Bat-moto", poi con Kate fa il tour su Harry Potter

(AGI) - Londra, 26 apr. - Gita cinematografica per il principe William e sua moglie Kate che hanno visitato gli 'studios' della Warner Brothers in cui sono stati girati i film di Harry Potter e Batman. La giovane coppia della Famiglia reale ha partecipato con altri 500 ospiti all'inaugurazione ufficiale della struttura di Leavesden, a nord di Londra, ed e' apparsa divertita mentre provava costumi e partecipava al tour su Harry Potter che permette di scoprire set e trucchi dei film della saga sul maghetto.
  "Christian Bale sta invecchiando ed e' stanco, sono pronto a subentrargli", ha scherzato William alludendo al protagonista di "Batman begins" e "Il cavaliere oscuro". Il principe ha fatto rombare il motore di una "Bat-moto" mentre il fratello minore Harry si tappava le orecchie per il rumore. Poi, alludendo al figlio che aspetta da Kate e che dovrebbe nascere a luglio, ha chiesto scherzosamente se si producessero seggiolini per bambini per questo tipo di moto. Kate, la cui pancia e' ormai evidente, e' rimasta piu' in disparte ma ha seguito divertita marito e cognato mentre curiosavano in giro. All'evento vicino Watford erano presenti i rappresentanti di 35 associazioni di beneficenza vicine ai tre membri della Famiglia reale. La Warner Bros ha investito 100 milioni di sterline (110 milioni di euro) negli 'studios' da quando li ha acquisiti, nel 2010.

www.agi.it

Michelle Hunziker sorridente a Londra

Incinta e bellissima Michelle Hunziker ha pubblicato sul social una sua foto a Londra (clicca qui per ingrandire lo scatto). Sorridente e radiosa, la bionda showgirl posa di fronte alla classica cabina del telefono londinese e scrive: "Un bacio a tutti gli amici di Twitter!!!!! Muà Muà Muà".
Per la Hunziker questo è un momento d'oro: a 16 anni di distanza dalla nascita della sua primogenita Aurora, nata dal matrimonio con Eros Ramazzotti, aspetta un bebè dal suo attuale compagno, Tomaso Trussardi. Ma se la vita privata è al top, quella professionale riserva qualche problema: un avviso di garanzia per diffamazione. Michelle rischia di incontrare nel tribunale di Rimini il suo ex manager Rodolfo "Rody" Mirri. E' infatti arrivato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte del pm a seguito della denuncia-querela presentata dai legali dello stesso Mirri per una serie di servizi realizzati contro di lui da "Striscia la notizia" nel 2010.
La vicenda ha avuto inizio quando il tg satirico mandò in onda le testimonianze di alcune aspiranti showgirl che svelavano come l'agente facesse loro richiesta di favori sessuali per entrare nel mondo dello spettacolo. Anche la Hunziker, che conduceva il programma, aveva sostenuto di essersi trovata nella stessa situazione , nel 1990, nel periodo in cui l'uomo era suo manager. A indagini concluse rischiano di essere rinviati a giudizio per violazione di domicilio e sostituzione di persona il 42enne inviato di "Striscia" Massimiliano "Max" Laudadio.





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Up - Walt Disney Pixar

Up è un film d'animazione del 2009 scritto e diretto da Pete Docter e Bob Peterson.
È il decimo lungometraggio realizzato dai Pixar Animation Studios in co-produzione con la Walt Disney Pictures, ed ha aperto il 62º Festival di Cannes il 13 maggio 2009. È stato il secondo film di animazione della storia ad essere stato nominato agli Oscar come miglior film dopo La bella e la bestia nel 1992, ottenendo 5 nomination in totale.
È il primo film della Pixar ad essere realizzato anche per la proiezione in formato digitale tridimensionale Disney Digital 3-D, e la colonna sonora è stata composta da Michael Giacchino, già compositore dei film Pixar Gli Incredibili e Ratatouille.
Il film ha vinto 2 Premi Oscar nel 2010: miglior film d'animazione e migliore colonna sonora.


Trama:
Carl Fredricksen è un bambino che sogna di avventurarsi in Sud America per raggiungere le Cascate Paradiso, un luogo che ricorda visivamente l'acrocoro de Il mondo perduto di Conan Doyle, come il suo idolo Charles Muntz. Un giorno della sua infanzia, mentre torna dal cinema, incontra Ellie, una bambina maschiaccio con il suo stesso sogno. Tra i due nasce un grande sentimento e divenuti adulti si sposano e vanno a vivere insieme, con Carl che lavora come venditore di palloncini nello stesso Zoo dove lavora Ellie. Come ogni coppia, però, dovranno scontrarsi coi problemi della realtà quotidiana come le bollette, il fatto la coppia non possa avere figli ed infine gli acciacchi dell'età. Proprio quando Carl compra i biglietti per il viaggio in Sudamerica, sua moglie Ellie, ormai anziana e malata viene a mancare.
All'età di 78 anni, la vita sembra non offrire più a Carl abbastanza tempo per realizzare il sogno di un viaggio avventuroso come voleva sua moglie Ellie, di cui è ancora innamorato. Come se non bastasse, la sua casa è nel bel mezzo ad una serie di lavori che hanno completamente distrutto il suo vecchio quartiere. Un giorno arriva un bulldozer che accidentalmente urta la sua cassetta delle lettere. Uno degli operai cerca di aggiustarla, ma Fredricksen infuriato lo ferisce alla testa con una bastonata; pur essendo troppo anziano per costituire una minaccia viene obbligato al ricovero in casa di riposo. Per sfuggire al ricovero ha l'idea di far volare la sua casa utilizzando i palloncini gonfiati con elio che gli sono avanzati. Durante il volo bussa alla sua porta Russell, uno scout di 8 anni rimasto sulla veranda di casa per avere il distintivo di "accompagnatore di anziani", l'ultimo che gli manca per avere il medagliere completo e ricevere così le attenzioni del padre. Sarà con lui che Carl Fredricksen intraprenderà il viaggio dei suoi sogni in Sudamerica, dove arriverà dopo una lunga tempesta. Sul posto incontrano Kevin, un incrocio tra uno struzzo e un pavone di dimensioni enormi e Dug, un cane dotato di un collare che gli consente di parlare.
Dug è un cane goffo e un po' tonto che decide, dopo l'incontro con i suoi nuovi amici, di ribellarsi a Charles F. Muntz, l'ex-idolo di Carl Fredricksen quando era bambino, che da oltre sessant'anni è in Sudamerica per trovare un uccello di una specie rarissima rintracciabile solo con il fiuto dei cani. È Muntz stesso ad attaccare a Dug il collare che gli consente di tramutare i pensieri in parole. Muntz rivela poi di aver ucciso due ricercatori che volevano rubare la "sua creatura" (Kevin), e cercherà di sfruttare Fredicksen e Russell per catturare l'uccello che loro chiamano Kevin. Nemici di Carl, Russell e Dug sono inoltre i cani Alfa, Beta e Gamma. I tre alla fine riusciranno a salvare Kevin dalle avide mani di Muntz che durante la lotta sul suo dirigibile, cade dalla finestra della casa volante di Carl e precipita nel vuoto. Lo scout Russell torna a casa con Dug e grazie a Carl avrà l'ultimo distintivo. Così Carl, dopo aver realizzato il sogno suo e di sua moglie di avere una casa vicino alle Cascate Paradiso, può passare il suo tempo con Russell giocando con lui e Dug.

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giovedì 25 aprile 2013

Recensione: Disney City Girl

La Disney ha ormai invaso le nostre case ed il nostro mondo, portandoci a sé cartoni animati e tanto altro ancora. Specialmente in quest’ultimo periodo ha cominciato a fare incetta di Facebook. Questo social network ha infatti in serbo qualche altro titolo uscito da poco, presentato dalla casa di Topolino.
Il suo nome? Disney City Girl. E’ un gioco che, da come avete capito, è specialmente puntato al pubblico femminile. In questo giochino dovrete prendere al vita d’una ragazza e dirigerla verso varie carriere in città. Potete essere una ragazza appassionata di moda, oppure di cucina, o essere delle vere e proprie artiste autonome. Insomma, tutti lavori marchiati di rosa che però possono essere piuttosto interessanti. Per iniziare la grafica  è molto ben fatta, così come l’animazione . Una qualità visiva che la Disney non si lascia certo sfuggire.
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Il gioco è anche molto facile da iniziare, rendendolo così un titolo adatto alle più giovani. Restando naturalmente che il gioco ha ancora bisogno d’un traduzione (ma trattandosi della Disney non ci vorrà molto)  e che quindi ci vuole almeno una piccola infarinatura d’inglese. Proprio per questo però il gioco risulta estremamente facile e quindi non da soddisfazione completare i vari obiettivi, a meno che non volete giocare senza amici ad aiutarvi. Sì, perché questo gioco utilizza un apporto molto pesante di amici per completare alcuni obiettivi il quale altrimenti ci mettete diversi giorni per finire.
Nonostante ciò Disney City Girl può essere un buon titolo a tema rosa e un buon gioco per ragazze che non aspetta altro che essere aperto. Ha una buona introduzione, una bella grafica e si può iniziare a giocare da subito. Essendo molto facile però è consigliato puntare agli obiettivi più difficili, almeno così ci si troverà con una maggiore soddisfazione per aver completato le missioni più complicate.
Le ragazze di città sono sempre impegnate! Dimostriamolo con questo piccolo gioco. https://apps.facebook.com/disneycitygirl/


http://www.facebook-giochi.it/ 

Disney City Girl

Disney City Girl è un social game sbarcato da poco sulla piattaforma di Facebook.
Da come avrete capito anche dal titolo, questo è un gioco rivolto ovviamente ad un pubblico femminile, avrete a disposizione un personaggio e potrete personalizzarlo in tantissimi modi. All’inizio del gioco, infatti, la prima cosa che vi viene chiesta di fare è la personalizzazione del proprio avatar, e come detto le caratteristiche da scegliere sono molte. In breve tempo vi salterà all’occhio l’aspetto grafico di questo gioco social, curato veramente tanto dai produttori Disney. Nelle prime fasi del gioco riceverete un appartamento alquanto scarno e spoglio, ma fortemente personalizzabile. Man mano che progredirete avvalendovi dell'ampia offerta del market del gioco potrete acquistare tutti gli oggetti che desiderate. L'obiettivo finale è quello di portare il vostro personaggio ad avere una carriera luminosa, trasformarlo in un vera e proprio artista per avere successo nella Grande Mela. Ci saranno molti obiettivi da conseguire e "missioni" da superare, talvolta molto semplici, altre volte decisamente più complesse. Incontrerete virtualmente molte persone con cui potrete stringere amicizia e saranno proprio loro che vi aiuteranno maggiormente nel raggiungimento di determinati obiettivi. Una barra, sempre presente e rigorosamente verde all’inizio del gioco, sarà la vostra amica principale: essa infatti racchiude lo stato del vostro personaggio e i vari bisogni. Dovrete fare attenzione a non far calare eccessivamente questi indicatori, altrimenti dovrete intervenire voi a seconda del bisogno e dei desideri del personaggio. Per chi ha avuto il piacere di giocare a The Sims, questo è un gioco che lo ricorda sotto molti aspetti, soprattutto per come vi prenderete cura del personaggio, dall’abbigliamento all’igiene, per finire a tutte le attività del quotidiano, dentro e fuori casa. Riassumendo possiamo dire che è un gioco ben realizzato, con una grafica importante, non è difficilissimo e proprio per questo è accessibile a tutti. Che cosa aspettate? Cliccate QUI per iniziare a giocare.

P.S I love you

Il fatto è che tu mi hai travolta all'improvviso, senza che io potessi fermarti. Ti sei infilato nella mia testa come se ci fosse la porta aperta, come se qualcuno ti avesse detto di entrare. Il fatto è che però nessuno ti aveva invitato, ma tu lo sapevi che dovevi arrivare. E in fondo lo sapevo anch'io.

P.S I love you ♥



...e vissero felici e contenti per sempre ♥

Walt Disney Lovers

A Rapallo un parco per Walt Disney

Genova - “Capitale” dei fumetti grazie alla mostra internazionale ospitata da 40 anni nell’antico castello sul mare e alla sua “scuola” di disegnatori, Rapallo dedicherà a Walt Disney un parco cittadino, oppure una via: «È un riconoscimento in nome della lunga amicizia e collaborazione dei cartoonist della nostra città e della Riviera - ha detto questa mattina il sindaco, Giorgio Costa - come Bottaro, Chendi e Rebuffi».
A novembre, la cittadina ha festeggiato i 60 anni di carriera dello sceneggiatore rapallese Carlo Chendi, che ha firmato 20mila pagine di storie di Paperino e Topolino tra cui “Zio Paperone mecenate per forza”, con i disegni di Giorgio Cavazzano, che nel 1993 totalizzò un milione di copie vendute del “Topolino” numero 1964.
Angelo Berlangieri, assessore regionale al Turismo, ha ricordato che «Walt Disney è il più grande creativo del ventesimo secolo, i personaggi dei suoi cartoni animati, a incominciare da Topolino, raccontano storie universali e sono anche una fortissima motivazione turistica, basti pensare a Disneyland, il primo e più famoso dei parchi a tema. Rapallo, con la mostra dei cartoonist patrocinata dalla Regione Liguria, è un luogo di grande richiamo turistico per tanti appassionati italiani e stranieri, e bene fa a sottolinearlo con questa buona iniziativa».



http://www.ilsecoloxix.it/

domenica 21 aprile 2013

I promessi sposi in 10 minuti...


Curiosità Mary Poppins - Walt Disney

*Gli spazzacamino del film hanno partecipato 43 anni dopo al film Disney "Come d'incanto" come ballerini del celebre balletto al Central Park "Dille che l'ami" (sono i simpatici vecchietti seduti inizialmente sulla panchina).
*In una scena, Bert dice a Mary queste parole: rifletti... ammicchi... sbatti le palpebre...: ricalca lo stesso contesto detto dal gatto Romeo nel classico Gli Aristogatti (ariccate el naso... sfregateve er mento... chiedete ll'occhi... segnateve n'petto...).
*Le altre attrici considerate per la parte furono Bette Davis e Angela Lansbury, ma alla fine fu scelta Julie Andrews, al tempo poco conosciuta dal grande pubblico internazionale in quanto star di Broadway che, fino a quel momento aveva fatto solo delle sporadiche apparizioni alla tv americana.
*Julie Andrews accettò di interpretare Mary Poppins solo dopo che Jack Warner ebbe dato ad Audrey Hepburn il ruolo da protagonista nella versione cinematografica di My Fair Lady (ruolo creato dalla Andrews in teatro).
*David Tomlinson recitò con un paio di baffi finti.
*Per il ruolo di Bert, oltre a Dick Van Dyke che ottenne poi la parte, furono presi in considerazione Fred Astaire e Cary Grant. Nel film l'attore veste anche i panni del vecchissimo banchiere, Mr. Dawes Senior.
*L'autrice del romanzo desiderava che la scena dei disegni con il gesso fatti da Bert fosse eliminata, ma Walt Disney non volle.
*I pinguini che servono il tè a Mary Poppins e Bert sono stati doppiati, nella versione originale, da James MacDonald che cura anche gli effetti sonori del film.
*Il film incassò 102.272.727$.
*Dell'intero film è stata fatta una parodia in una puntata de "I Simpson". I personaggi del film vengono sostituiti dagli abitanti di Springfield e Mary Poppins viene chiamata Shary Bobbins, la quale alla fine dell'episodio viene travolta da un aereo mentre stava viaggiando con l'ombrello a mo' di mongolfiera.
*Il personaggio di Mary Poppins viene ricordato nella versione italiana del film Lara Croft: Tomb Raider nel seguente dialogo:

- Mr. Pimms: Io sono il signor Poppins.
- Lara Croft: Il signor Poppins?
- Mr. Pimms: Sì! Basta un poco di zucche'... [sorride per l'imbarazzo]

Non è chiaro come mai gli adattatori del film abbiano tradotto "Pimms" con "Poppins".

Nel doppiaggio italiano ci sono alcune differenze piuttosto notevoli rispetto alla versione originale:

- Il cane di Miss Lark nella versione inglese si chiama Andrew, mentre in Italia si chiama John
- Nella versione italiana Mary Poppins ha come giorno libero il secondo lunedì del mese, mentre nella versione inglese è il secondo martedì

*Una parodia-omaggio al film avviene nell'episodio "La vendetta di Remy" della serie animata Due Fantagenitori, quando la cattiva baby-sitter di Timmy Turner, Vicky, viene sostituita da una nuova baby-sitter che assomiglia molto a Mary Poppins. Inoltre, il nome di questa donna, Susie Califragilistic, ricorda molto la canzone Supercalifragilistichespiralidoso.

http://sleepingbeauty.forumcommunity.net/

Mary Poppins - Walt Disney

Mary Poppins è un film del 1964 diretto da Robert Stevenson.
Il film è basato sulla serie di romanzi scritti da Pamela Lyndon Travers.


Trama:
Londra, 1906. George Banks, integerrimo banchiere di Londra, gestisce la propria casa come una banca pretendendo sempre che le cose funzionino perfettamente e che ci sia pace e serenità. Le improvvise dimissioni della governante dei due vivaci figlioli gettano casa Banks nella confusione.
Dubitando che la sbadata moglie sia in grado di trovare una sostituta efficiente, Banks fa pubblicare un annuncio sul "Times"; al contempo i suoi figli preparano una canzone nella quale descrivono la loro governante ideale. Il signor Banks, indispettito, ne straccia il testo gettandolo nel caminetto.
Il giorno dopo, alle ore 8 in punto, una lunga fila di nuove governanti attende di venir esaminata dal signor Banks. Ma un forte vento si alza d'improvviso e spazza via tutte le aspiranti: richiamata dalla bizzarra petizione dei due piccoli, pervenuta fino a lei attraverso il camino, scende dal cielo una giovane donna dotata di poteri magici, la "supertata" Mary Poppins, la quale si presenta al padre e, dopo averlo sottoposto a una serie di domande, senz'attendere di essere a sua volta interrogata, gli comunica che farà un periodo di prova di una settimana, per poi decidere se accettare il posto.
Durante il periodo di prova, con grande gioia dei due bambini, capitano ogni sorta di disavventure culminanti nel licenziamento del signor Banks. Paradossalmente in tale situazione egli impara quale sia il giusto tono della quiete e della serenità: tutto si sistemerà nel migliore dei modi e Mary Poppins, assolto il suo compito, tornerà da dove è venuta.

Interpreti:
* Julie Andrews: Mary Poppins
* Dick Van Dyke: Bert, Mr. Dawes padre
* David Tomlinson: George Banks
* Glynis Johns: Winifred Banks
* Karen Dotrice: Jane Banks
* Matthew Garber: Michael Banks
* Ed Wynn: Zio Albert
* Elsa Lanchester: Tata Ketty
* Hermione Baddeley: Ellen, la cameriera
* Reginald Owen: Ammiraglio Boom
* Arthur Malet: Mr. Dawes figlio
* Reta Shaw: Cuoca
* Arthur Treacher: Agente Jones
* Jane Darwell: Vecchietta dei piccioni
* Dal McKennon: Volpe (voce)

 

sabato 20 aprile 2013

Uomini e Donne: Eleonora scrive su facebook dopo la sua scelta...

Poco dopo la fine della registrazione della puntata di Uomini e donne del trono blu, con la scelta del tronista Eugenio Colombo, avvenuta mercoledì 17 Aprile 2013, la corteggiatrice Eleonora Mandaliti, ha lascia un messaggio nella sua pagina ufficiale su Facebook, scrivendo:

"Ciao, sono una nuova admin…mi chiamo Eleonora…!!!Ahahaha ahhah belliiiiii!!! Solo una cosa: non sono morta, non sono in fin di vita, ci sono cose ben peggiori nella vita…Quindi…Buonanotte a tuttiiiiii e…siate sempre superiori! Vi abbraccio Ele."

Uomini e Donne: Francesca scrive su facebook dopo la scelta...

Poco dopo la fine della registrazione della puntata di Uomini e donne del trono blu, con la scelta del tronista Eugenio Colombo, avvenuta mercoledì 17 Aprile 2013, la corteggiatrice Francesca Del Taglia ha lascia un messaggio nella sua pagina ufficiale su Facebook, scrivendo:

“TOC TOC, La MIA genTAGLIA è presente??!
Finalmente posso scrivervi!!
Allora innanzitutto voglio sapere come state?? spero davvero bene!
Io sono Felicissima e sto Benissimo!
Vi devo dire Grazie per non avermi mai lasciato da sola in questo percorso, per aver condiviso con me ansie,paure,gioie,tristezza,risate e emozioni!
Insomma Grazie per Essere Con Me in ogni Circostanza e Momento!
Non saprò mai come ricambiare tutto questo affetto che non mi sarei mai aspettata di ricevere,siete delle persone stupende,leggo ogni singola frase ogni singolo pensiero che scrivete! davvero GRAZIE GRAZIE GRAZIE INFINITE! ?
Un grazie va anche alla Mia Vero che Lei più che mai è stata presente per me, e per Voi, dandovi per quanto possibile mie notizie!
Mi raccomando Fate le/i Brave/i
Delle critiche fregateneve come vi ho sempre detto, ”Che ne parlino Bene, Che ne parlino Male L’importante è che ne Parlino”  
Ora vi mando un bacio ENORME! Ci Risentiremo appena possibile!
Vi Voglio Bene ?
Kekka”
 
 

Frankenweenie: il Corto di Tim Burton del 1984 (integrale)

Il piccolo Victor Frankenstein presenta ai propri genitori un piccolo film amatoriale di cui è protagonista il suo cane Sparky che è l'unico vero amico del ragazzino che ha la passione per la scienza ed è tendenzialmente un solitario. Un giorno Sparky muore investito da un'auto. Il dolore per Victor è così forte che, in seguito a un esperimento su una rana a cui ha assistito nel corso di una lezione, decide di disseppellire il cane e di tentare di riportarlo in vita. L'operazione riesce ma ora Sparky va tenuto nascosto. Si tratta di un'impresa non facile.
Correva l'anno 1984 e l'allora ventiseienne Timothy William Burton consegnava alla Disney il suo secondo cortometraggio intitolato Frankenweenie il cui plot di base era analogo a quello dell'odierno lungometraggio omonimo. All'epoca al corto, che la Disney voleva affiancare alla riedizione di Pinocchio, venne assegnato un PG (visione consentita ai minori solo se accompagnati) e il film venne fermato e agganciato l'anno successivo alla proiezione per la Gran Bretagna del decisamente meno interessante Baby - Il segreto della leggenda perduta. Oggi Burton torna a riproporcelo, sempre sotto bandiera Disney, facendone uno dei film più personali della sua ormai decisamente ampia filmografia.
Perché nelle vicende di Sparky e di Victor non c'è solo una rivisitazione nostalgica dei suoi primi passi nel mondo della settima arte. C'è molto di più. C'è la consapevolezza di un artista completo che torna all'animazione utilizzando il bianco e nero e la tecnica della stop motion, idea già accarezzata nel 1984 ma abbandonata per problemi di budget e lo fa in tempi di 3D imperante a proposito e (in più di un'occasione) a sproposito. C'è tutta la conoscenza del cinema e della letteratura horror di cui sappiamo ma trasformata magistralmente in qualcosa di profondamente diverso da una catena di citazioni ammiccanti. Perché è vero che la nipote dello scostante sindaco si chiama Elsa Van Helsing, che il professor Rzykruski ha le sembianze di Vincent Price, ecc, ecc, ma qui il piccolo scienziato Victor non è dominato dall'idea della scienza come strumento di potere (i suoi compagni di classe lo sono). Non crea una 'Cosa' senza nome. La sua creatura un nome ce l'ha e ce l'aveva anche prima. Si chiama Sparky, un essere che Victor vuole richiamare in vita per amore, per quella fusione di cervello e cuore che ha già in sé ancor prima che il professor Rzykruski la faccia diventare cosciente.
Il cinema di Burton si è sempre confrontato con la morte e con la diversità. Con Frankenweenie tocca uno dei vertici più alti della sua riflessione grazie all'apparente semplicità dell'assunto che ha alla propria base la profondità di ricerca di un regista che è tornato al vertice.
Scritto da Giancarlo Zappoli

Questo è invece il Corto di Tim Burton del 1984 (integrale):





mymovies.it

mercoledì 17 aprile 2013

Lancia Ypsilon Elefantino

Dal 1997 al 2003 la Lancia Y Elefantino – nelle varianti Blu, Rosso e Blues – conquistò un cliente su due della city car e fu venduta in oltre 320 mila unità. Le “Elefantino” erano versioni glamour, molto ben rifinite, e così Lancia ha deciso di rilanciare l’operazione con la nuova serie speciale Ypsilon Elefantino 5 porte, il cui porte aperte nelle concessionarie è previsto proprio questo fine settimana.
La versione affianca l’allestimento Silver quale “entry level” di gamma, ma si rivolge a un target più giovanile. Lo dimostrano le raffinate tinte di carrozzeria: Beige Sabbia, Bianco Neve e Grigio Pietra, oltre al classico Nero Vulcano e al Purple Aurora incluso nel prezzo, sempre in abbinamento al portellone “glossy black”. A giugno arriveranno poi le inedite tinte Turchese e bicolore Turchese/Nero Vulcano). Il tratto distintivo sta nei dettagli color fucsia sulle calotte degli specchietti, sulle maniglie in tinta e i copri-mozzo colorati ruote. All’interno la Ypsilon Elefantino propone un esclusivo rivestimento casual con volante in pelle, finiture cromate della plancia e sedili in tessuto nero con cuciture fucsia.
Sono ben 5 le motorizzazioni abbinabili con questa nuova serie speciale. Si parte dal 1.2 benzina da 69 CV, ma a benzina c’è anche il moderno TwinAir Turbo da 900 cc e 85 CV. Il primo è abbinabile alla versione ibrida a gpl, il secondo alla versione a metano. A gasolio, immancabile, il 1.3 Multijet da 95 CV. Il 1.2 benzina e le due versioni ibride a metano e gpl sono omologate anche per i neopatentati, la pecca sta nel fatto che il brillante TwinAir non lo sia. Va ricordato che in questo 2013 le due versioni a metano e gpl hanno conquistato il 60% delle vendite Lancia Ypsilon in Italia.
A listino la forbice di prezzi di Lancia Ypsilon Elefantino va da 12.700 a 16.500 euro, ma la promozione lancio li fa partire da 10.450 euro per la motorizzazione 1.2 benzina da 69 CV. Di serie le ruote da 15 pollici, il climatizzatore, la radio con lettore CD/MP3, il volante in pelle e gli attacchi Isofix per i seggiolini bimbi.

Fonte: tgcom24

Uomini e donne: la scelta di Eugenio è Francesca

Ci sono voluti un po’ di mesi ma alla fine Eugenio Colombo ha fatto la sua scelta. E’ Francesca la donna con cui vuole passare il resto della vita fuori da Uomini e Donne. Il cerchio era ormai stretto, e il giovane operaio di Cremona (ma di origini napoletane) da tempo si trovava davanti a un bivio: la fiorentina Francesca, sua storica corteggiatrice, o la romana Eleonora che, solo dopo la decisione di Diego Ciaramella di uscire dal programma, era passata alla corte di Eugenio.
Nella puntata del dating show di Maria De Filippi registrata oggi – 17 aprile 2013 -, Francesca ha avuto la meglio, nonostante le molte attenzioni rivolte all’altra ragazza dal tronista nell’ultimo periodo, probabilmente nel tentativo di vedere la reazione della fiorentina. Dopo il primo ballo ufficiale della coppia, Eugenio si è lasciato sfuggire una frase molto significativa, rivolgendosi a Maria ha detto:
“Mi sono innamorato!
Entrambe le ragazze in modo diverso avevano avuto a che fare con Diego prima che quest’ultimo decidesse di lasciare la trasmissione. Eleonora  inizialmente lo corteggiava mentre Francesca, per le poche attenzioni ricevute, per un periodo aveva deciso di tornare a casa per poi essere richiamata dall’ex tronista. Una volta rientrata però è tornata a corteggiare Eugenio.
Francesca, nel corso di questi mesi, ha mostrato una maggiore passionalità e impulsività, mentre Eleonora, mamma di una bambina, ha dovuto faticare molto prima di riuscire a lasciarsi andare e solo nelle ultime esterne ha spazzato via il pregiudizio di chi scambiava la timidezza per scarso interesse.
Per il grande giorno Eugenio si è presentato in studio col fratello e la sorella. Una volta fatta entrare per prima in studio Eleonora, con tristezza e molta difficoltà, ha dovuto dirle che non sarebbe stata lei la sua scelta. Prima dell’ingresso della fiorentina Gianni Sperti ricorda che il gioco prevede anche la possibilità che la ragazza risponda con un No, ma ciò non avviene e i petali rossi possono scendere tranquillamente per l’ennesima volta.




Toy Story - Il mondo dei giocattoli

Il film inizia nel momento in cui il bambino Andy sta giocando con i suoi giocattoli, quando manca una settimana al trasloco della sua famiglia. Dopo essersi divertito nella sua cameretta, corre in salotto con il suo giocattolo preferito, Woody, un pupazzo cowboy in vecchio stile. Andy, in seguito, parla con sua madre dei preparativi per la propria festa di compleanno (anticipata di una settimana per farla prima del trasloco) e va a rimettere Woody sul letto della cameretta; dopo che il bambino se ne è andato, lo sceriffo prende vita e convoca tutti gli altri giocattoli per una riunione. Essendo il compleanno del loro padroncino, i giocattoli, e tra essi soprattutto il dinosauro Rex, temono molto di essere rimpiazzati a causa dell'arrivo di nuovi giocattoli in regalo. Woody, per tranquillizzare gli amici, manda una pattuglia di soldatini verdi di plastica in salotto, dove si nascondono dentro una pianta per spiare la festa, comunicando, tramite una rice-trasmittente, ciò che è stato regalato ad Andy. Tutto sembra andare liscio, ma, ad un tratto, la mamma di Andy tira fuori da un armadio un regalo a sorpresa; non si riesce a capire che cosa sia, dato che un bambino si è messo davanti al capo dei soldatini bloccandogli la visuale e poi Rex fa accidentalmente cadere il ricevitore della rice-trasmittente. Si riesce a capire solo che Andy sta per rientrare nella camera con i propri amici. Tutti i giocattoli ritornano ai loro posti immobilizzandosi, mentre Andy butta Woody giù dal letto, mettendo al suo posto il giocattolo misterioso.
Quando tutti i ragazzini sono usciti dalla stanza, Woody decide di salire sul letto e vedere chi è il giocattolo misterioso. È Buzz Lightyear, un nuovo giocattolo spaziale superaccessoriato che crede di essere un vero Space Ranger, la cui astronave (la scatola che lo contiene) sarebbe precipitata per sbaglio sulla Terra. Tutti i giocattoli rimangono colpiti dalle sue funzioni e accessori, ma Woody vuole far capire, sia a loro che allo stesso Buzz, che lui non è un vero Space Ranger, bensì un giocattolo che riproduce uno Space Ranger, e che quindi non può veramente volare. Ma quando Buzz apre le ali, si lancia nel vuoto e comincia a rimbalzare di qua e di là sembra davvero volare; Woody, comunque, ribadisce che «quello non è volare», ma «cadere con stile».
Passano i giorni e Andy preferisce sempre di più Buzz a Woody. Una sera il cowboy viene a sapere che Andy andrà a cena con la madre in un fast food chiamato "Pizza Planet", che ricorda lo spazio e l'astronomia, e che la madre gli ha concesso di portarsi solo uno dei suoi giocattoli. Disposto a tutto pur di riconquistare il suo posto d'onore, Woody decide di nascondere il rivale facendolo finire sotto la scrivania in modo che Andy non lo trovi, ma qualcosa nel suo piano va storto, e Buzz addirittura cade accidentalmente giù dalla finestra finendo in strada, facendo infuriare gli altri giocattoli. Arrabbiati per il colpo basso tentato da Woody i giocattoli si uniscono per linciare il cowboy. L'azione punitiva viene interrotta dall'arrivo di Andy che, non trovando Buzz, decide di portare con sé Woody al Pizza Planet; intanto, lo Space Ranger sbuca da dove era precipitato e riesce a salire sul parafango dell'auto prima che parta.
Mentre la madre di Andy si ferma per fare rifornimento di carburante andando verso la pizzeria, Woody prova a chiarirsi con Buzz, arrivato nel frattempo, ma tra di loro scoppia una rissa, e i due finiscono fuori dalla macchina, che riparte senza di loro. I due riusciranno ad arrivare al Pizza Planet intrufolandosi in un furgone. Arrivati là, Buzz salta in un distributore di giocattoli a forma di astronave (lo Space Ranger crede che sia vera), dove fa conoscenza con dei piccoli alieni verdi di gomma. Woody lo raggiunge per evitare che si cacci in altri guai, ma sfortunatamente vengono prelevati da Sid, un bambino vicino di casa di Andy di pessimo carattere che ama torturare e distruggere giocattoli per divertimento.
Arrivati lì, cercano in ogni modo di fuggire dalla macabra stanza del ragazzino, pullulante di esplosivi e giocattoli modificati o smontati e riassemblati in modo da avere un aspetto pauroso e ripugnante. Alla fine riescono ad uscirne, ma si trovano bloccati da Scud, il cane di Sid, dal carattere pessimo quanto quello del padroncino; per sfuggirgli si rifugiano entrambi in due stanze diverse. Nella stanza dove si trova Buzz, lo Space Ranger vede alla televisione una pubblicità di Buzz Lightyear, e allora capisce di essere lui stesso un giocattolo, proprio come gli aveva detto Woody. Fa allora un ultimo tentativo di volo lanciandosi dalla ringhiera delle scale, ma si schianta al suolo rompendosi un braccio, per poi cadere in breve tempo in depressione.
Nel frattempo, Woody, dopo aver recuperato lo Space Ranger, decide di parlare dalla finestra ai suoi vecchi amici giocattoli, ormai quasi pronti per il trasloco di Andy, per convincerli una volta per tutte che Buzz è ancora vivo ed è con lui. Purtroppo, per un incredibile malinteso, i giocattoli di Andy arrivano a credere che non solo Woody ha cercato di eliminare Buzz una volta, ma alla fine lo ha addirittura fatto a pezzi; ed è così che lasciano Woody solo e in preda alla disperazione.
La stessa sera, il cowboy scopre che Sid ha deciso di far saltare in aria Buzz legandolo ad un razzo pirotecnico, ma fortunatamente scoppia un temporale che costringe il ragazzino a rimandare il lancio all'indomani mattina. Woody, allora, organizza un piano con i giocattoli di Sid, dopo aver capito che, pur essendo orripilanti, in realtà sono di buon cuore (hanno aggiustato il braccio a Buzz), per salvare lo Space Ranger. Woody, dopo essere sceso in giardino, viene trovato in terra da Sid che lo pone su di un barbecue. Mentre il ragazzino sta per accendere il razzo a cui è legato Buzz, Woody inizia a prendere vita, e così tutti gli altri giocattoli. Sid, orripilato dalla scena, fugge in preda al terrore.
Buzz e Woody, ormai diventati amici a tutti gli effetti, lasciano quindi l'abitazione di Sid giusto in tempo per veder partire Andy in auto verso la sua nuova casa; tentano di raggiungerlo, ma invano. Proprio in quel momento, però, passa il camion dei traslochi che sta trasportando, tra la mobilia e i molti oggetti, gli altri giocattoli. Buzz e Woody riescono ad aggrapparsi, ma vengono raggiunti e attaccati dal cane di Sid; lo Space Ranger salva il cowboy dal feroce molosso, ma rimane per la strada e Woody apre la serranda del camion per estrarne la macchinina giocattolo telecomandata R/C e dirigerla verso Buzz. Grazie ad essa riesce a farlo fuggire dal cane, ma gli altri giocattoli malinterpretano il gesto di Woody credendo che sia l'ennesimo tentativo dello sceriffo di eliminare altri giocattoli per non avere rivali, così lo buttano giù dal camion in corsa. Il cowboy viene raccolto da Buzz, in groppa ad R/C, ed è solo allora, mentre raggiungono il camion, che gli altri giocattoli possono constatare le buone intenzioni di Woody. Decidono perciò di aiutare i tre a salire, ma senza riuscirci. Grazie però al razzo che è stato legato alla schiena di Buzz, i due riescono a raggiungere "in volo" l'auto di Andy, dopo che l'ordigno li ha portati sempre più su nel cielo, fino a quando Buzz lo ha sganciato prima della sua esplosione. Finalmente Andy ha ritrovato i suoi due giocattoli preferiti.
Quello stesso Natale, nella nuova abitazione di Andy e sua madre, Buzz, Woody e tutti gli altri giocattoli si godono la festività, molto più tranquilli riguardo all'improbabile fatto di essere rimpiazzati. Ma a Andy è stato regalato un cucciolo di cane: sarà mica quello a rimpiazzare Woody e Buzz? La risposta è un comico sorriso preoccupato fra i due, col quale si chiude il film.

Amore ❤

L'Amore consiste nell'essere cretini insieme.





Cit. Paul Valéry


martedì 16 aprile 2013

La maratona di Londra si farà...parteciperà anche il principe Harry.

Domenica prossima si disputerà regolarmente la maratona di Londra, malgrado l'attentato terroristico durante la gara in corso a Boston. Gli organizzatori hanno già rinforzato le misure di sicurezza in accordo con Scotland Yard. "Questo è uno di quei casi in cui il modo migliore per dimostrare solidarietà a Boston è andare avanti, senza rinunciare all'evento" ha commentato Il sottosegretario allo Sport inglese Hugh Robertson.
Robertson si è detto "assolutamente sicuro", che la corsa si disputerà in totale sicurezza, grazie all'"enorme esperienza delle forze dell'ordine britanniche nell'organizzazione di simili appuntamenti sportivi".
 
Fonte: tgcom24

ROMA - Ci sarà anche il principe Harry, come previsto, come si sapeva, come se nulla fosse. Le bombe di Boston non fanno cambiare di una virgola l'organizzazione della Maratona di Londra che si corre domenica.
La parola d'ordine è non farsi impressionare e un portavoce di Buckingham Palace ieri ha confermato che il figlio secondogenito di Carlo d'Inghilterra prenderà parte alla manifestazione incontrando a fine gara i vincitori delle varie categorie. «Per quanto ne sappiamo - hanno fatto sapere dal palazzo residenza della regina - non c'è motivo che suggerisca cambiamenti di programma. Le questioni di sicurezza sono di competenza della polizia”. Insomma, “business as usual”, tutto come sempre, perché la Gran Bretagna mai e poi mai fornirebbe l'immagine di un Paese che si fa condizionare dalla paura.
Ma il comandante della Metropolitan Police, Christine Jones, una donna, non ha potuto nascondere che le misure di sicurezza per la maratona verranno in qualche riviste dopo gli attentati a Boston. “Tuttavia il pubblico – ha detto – deve essere sicuro che la polizia è molto, molto allenata nel gestire grandi eventi. Stiamo lavorando con gli organizzatori della manifestazione per essere certi di aver adottato tutte le strategie di cui c'è bisogno”. I timori, comunque, esistono, tanto che il sindaco di Londra, Boris Johnson, e il ministro dello Sport, Hugh Robertson, hanno parlato di “possibili misure di sicurezza aggiuntive per la giornata di domenica”.
«Sono assolutamente certo - ha dichiarato il membro del governo - che la sicurezza della Maratona di Londra possa essere garantita». Una dichiarazione che descrive con chiarezza il clima: prima delle bombe a Boston nessuno sentiva il bisogno di parlare della cosa, ora sì, e questo dice tutto. Il sindaco Johnson ha incontrato il capo della polizia. «Erano già state adottate robuste misure di sicurezza - ha detto - Dopo i fatti di Boston, è solo per prudenza che la polizia e gli organizzatori li riesamineranno».
Nel luglio del 2005, Londra subì una serie di attentati terroristici (sulla metro e sui bus) in cui morirono cinquantasei persone compresi alcuni degli attentatori. L'episodio ha lasciato una ferita profonda e gli eventi di Boston non possono che alzare il livello di allarme.
Luca Lippera
 
Fonte: ilmessaggero.it

Boston: Martin muore a 8 anni per abbracciare il papà

Si può morire a 8 anni cercando di andare ad abbracciare il papà? A Boston si. E’ la storia del piccolo Martin Richard figlio di un maratoneta, William Richard che vedendo il papà avvicinarsi al traguardo gli è corso incontro per abbracciarlo.
Poi il boato, il fumo, le macerie, le urla e la sua morte.
Insieme a lui sono state ferite la mamma e la sorellina Denise che ha perso una gambina. Una giornata di festa trasformata in tragedia, da chi ancora non si sa.
L’atra sorellina di Martin per fortuna è rimasta illesa, insieme al resto della famiglia che si era messa in prima linea per aspettare il papà.
Su Twitter è stato dedicato un ashtag, #prayformartin, dove arrivano molti commenti di conforto e cordoglio per la famiglia della giovane vittima. Ma che purtroppo non è la sola. Sono tanti i bambini feriti in questo vile attentato, il Children’s Hospital di Boston ha accolto un piccolo di due anni, ricoverato in terapia intensiva per una grave ferita alla testa, mentre una piccola di nove anni ha dovuto subire un importante intervento alla gamba.
Sono 9 i bambini ricoverati tra i quali un adolescente di 14 anni, una ragazzina di 10, un’altra con un femore rotto, un bimbo di 7 anni con una ferita alla gamba.
Una vera tragedia. E come disse Isaac Asimov … La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
Non troveremo mai una risposta valida a tali gesti, l’unica cosa che possiamo sperare è che un giorno ci renderemo conto che questa violenza sull’uomo, sugli animali, sulla natura porta solo alla nostra autodistruzione, a nient’altro.



www.eticamente.net

Amore { ♥ }

Ogni relazione ha i suoi problemi, ma ciò che la rende perfetta è quando tu continui a volerla anche quando tutto va male...

Boston, bombe sulla maratona: tre morti Tra le vittime bimbo di 8 anni, aspettava il papà

BOSTON - Tre vittime, tra cui un bambino di 8 anni, e oltre 140 feriti, di cui almeno 19 gravi. Oltre 10 le amputazioni. Si aggrava così il bilancio della tragedia alla maratona di Boston che ha fatto ripiombare gli Stati Uniti nell'incubo terrorista. Al momento, ma la prudenza è d'obbligo, nessun italiano risulta tra i feriti. Sulle tv americane vengono trasmessi in maniera ossessiva i tanti video delle due esplosioni a 12 secondi di distanza.
Quindi le grida della gente in preda al panico e il sangue sulla strada. Scene forti che gettano un Paese intero nell'angoscia, in uno stato di choc. La foto di un podista di 78 anni scaraventato a terra dallo spostamento d'area a pochi metri dallo scoppio è già diventata l'immagine simbolo, l'icona di questa tragedia. Intanto il lavoro degli inquirenti è a tutto campo.
Nessuna pista viene esclusa. Così come affermato da Barack Obama, non si conosce ancora la matrice dell'attentato: se esterna, legata al fondamentalismo islamico, o interna, legata ad estremisti come quelli che il 19 aprile del 1995 fecero saltare in aria un edificio federale ad Oklahoma City, provocando 168 morti e 680 feriti. Alla guida delle operazioni gli agenti del Fbi, che in una breve conferenza stampa hanno ribadito come siano in corso «indagini criminali, potenzialmente nell'ambito del terrorismo».
Mentre si sta passando al setaccio ogni foto, ogni fotogramma delle telecamere a circuito chiuso della zona, trapela la notizia che ci sarebbero alcune immagini di un sospetto vestito di nero, con due zainetti sulle spalle. Inoltre, si sta dando la caccia a un furgone preso a noleggio che è stato visto entrare nella strada della corsa appena prima dello scoppio, e poi scappare via.
Pare che i due ordigni, artigianali, pieni di cuscinetti a sfera, siano stati posti dentro alcuni cestini della spazzatura lungo il marciapiede e siano stati fatti esplodere con un telecomando a distanza. Si era anche sparsa la notizia del ritrovamento di altri cinque ordigni inesplosi, oltre alle tre bombe che fortunatamente non sono scoppiate e fatte brillare dagli artificieri. Ma più tardi gli inquirenti hanno fatto sapere che non si trattava di dispositivi esplosivi.
Smentita anche l'indiscrezione secondo cui gli agenti avrebbero già fermato un giovane saudita. Piuttosto, la polizia di Boston sta interrogando una 'persona d'interessè, un giovane straniero negli States con visto studentesco, rimasto ustionato dall'esplosione. Ma sempre gli inquirenti sottolineano che non si tratta di un 'sospettò.

CITTA' BLINDATA Il governatore del Massachusetts Deval Patrick lo ha detto chiaramente: «Boston resta una città aperta, ma blindata». E le strade della città nelle prime ore della notte rispecchiano perfettamente la definizione. In giro ci sono molte auto della polizia e ben pochi passanti, che si guardano con sospetto mentre camminano veloci, mentre nel cielo ronzano continuamente degli elicotteri. Un cielo dichiarato 'no fly zonè dalla Agenzia federale per l'aviazione civile, che ha anche disposto la chiusura dell'aeroporto internazionale di Logan mentre la pista di atterraggio e decollo viene riconfigurata.
Alla stazione ferroviaria i viaggiatori sono ben pochi, e un messaggio diffuso dagli altoparlanti continua a sollecitare chiunque veda un pacco «sospetto» di segnalarlo al più vicino agente di polizia. Solo attorno alla Copley Square, dove sono esplose le bombe che hanno gettato nel terrore la città e il Paese, c'è un pò di gente, in gran parte giornalisti, tenuti a distanza da un fitto cordone di agenti. Tutto intorno c'è un silenzio innaturale. Rotto solo dalle sirene di auto della polizia e dai generatori dei furgoni di appoggio delle grandi emittenti tv, con le antenne satellitari sul tetto. E in lontananza, si vede 'la scena del criminè. S
i estende su un raggio di almeno tre isolati ed è illuminata a giorno dalle luci della polizia e dell'Fbi, che stanno setacciando palmo a palmo tutta la zona alla ricerca della 'firmà degli attentatori. Ed è sigillata da una rete di nastro giallo e dalle transenne che erano state disposte per tenere a distanza il pubblico che normalmente si assiepa sulle strade per vedere il passaggio dei maratoneti. Ad ogni angolo di strada c'è un agente, e ad ogni incrocio almeno una macchina della polizia. Ma oltre che sul posto le ricerche si allargano anche ad eventuali testimoni.
L'Fbi sta visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e ha aperto aperto un numero verde precisando che «nessuna informazione o dettaglio è troppo piccolo», nessuna foto sarà trascurata, tutto sarà considerato, «ogni pietra sarà rovesciata» alla ricerca di una pista che porti ai responsabili dell'attentato, come ha detto Richard DesLauriers, capo dell'Fbi di Boston.




FONTE: LEGGO.IT  Video:

lunedì 15 aprile 2013

Disney: niente più cartoni animati tradizionali

La Disney chiude il reparto che il pubblico identifica più di ogni altro con il suo marchio.
Una notizia davvero inattesa, se non altro in questi termini. La Disney si è "liberata" del reparto di animazione, licenziando quasi tutti quelli che vi lavoravano. Com'è successo?

La casa di produzione statunitense si era sottoposta recentemente, per volontà dell'amministratore delegato Bob Iger, a un'indagine interna per selezionare le posizioni cui si poteva rinunciare facendo uso di nuove tecnologie.

Risultato: sono arrivati dei tagli drastici. Dopo l'acquisizione della LucasFilm, costata 4 miliardi di dollari, la casa produttrice ha eliminato la divisione che creava videogame da decenni, la LucasArts, e terminato il progetto della serie TV Star Wars: The Clone Wars. In tutto circa 150 persone erano state licenziate con questa mossa.
Per quanto riguarda i veterani del suo reparto di animazioni, a quanto pare la Disney ne ha tenuti soltanto un paio mandandone una decina a spasso. La sensazione che le animazioni realizzate a mano non fossero più ritenute fondamentali c'era già da tempo. La tradizione ha dovuto cedere il passo alle domande del mercato moderno, e per quanto riguarda la distribuzione dei film in DVD-Blu Ray e nei cinema già da tempo era suonato il campanello d'allarme, poiché nonostante un aumento degli incassi le maggiori spese di distribuzione e produzione avevano portato a un declino degli utili.
Inoltre, in un mondo che punta sempre più alla digitalizzazione e smaterializzazione dei prodotti, il mercato dei DVD e Blu Ray viene visto in declino irreversibile.

La Disney pertanto si dedicherà maggiormente alle attività che sono il suo storico punto forte, i parchi a tema e il merchandising, ovvero la vendita dei prodotti legati all'immaginario del proprio universo, mentre la distirbuzione dei film avverrà sempre più per mezzo delle controllate Marvel, Pixar, LucasFilm.

I videogame non vengono visti come una sorgente di utili affidabile e continua, e già in passato con la propria divisione Disney Interactive la casa aveva sperimentato poca costanza nel creare utili, e anzi lunghi periodi di perdite, mentre certi progetti della LucasArts erano molto distanti dalla politica della Disney di offrire sempre spettacolo per tutta la famiglia.

Ancora una volta quindi, nella più grande fabbrica di intrattenimento del mondo, abbiamo scelte che privilegiano l'attenzione al mercato, abbandonando senza nostalgie anche elementi importanti della propria tradizione.



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Tokyo Disneyland, festa per i 30 anni

(ANSA) - TOKYO, 15 APR - Grande festa a Tokyo Disneyland per il 30/mo anniversario del parco a tema dei personaggi creati da Walt Disney, il primo in Asia. In migliaia, hanno atteso questa mattina l'apertura dei cancelli alle 8.00. Il fascino del parco e' tale da richiamare ogni anno nutrito numero di persone dall'estero. A maggio del 2001, ad esempio, Kim Jong-nam, primogenito del 'caro leader' nordcoreano Kim Jong-il fu arrestato all'aeroporto di Tokyo-Narita dopo aver tentato l'ingresso illegale con la sua famiglia.

Altre foto le trovate qui!Fonte: ANSA.IT

Sigaretta elettronica: fa male (quasi) come quella tradizionale

Sta spopolando, ma non è innocua. E non è sicuro che aiuti a smettere con il fumo "vero". Ecco cosa abbiamo scoperto:
Sigarette elettroniche sul banco degli imputati: anche se sono prive delle sostanze cancerogene legate alla combustione del tabacco, non sono innocue. Lo dimostrano i risultati di una ricerca condotta dall’Università di Atene, presentata all’ultimo congresso della European Respiratory Society. In pratica, dopo aver aspirato il “fumo elettronico”, per i 10 minuti successivi è come se le basse vie aeree si riducessero di diametro, cosa che capita a chi soffre d’asma o di bronchite cronica ostruttiva. Insomma, un peggioramento della funzioni respiratorie. «Probabilmente, le colpe di queste modificazioni dipendono dalle sostanze aromatiche (come cannella e pino) addizionate alla cartuccia per dare gusto al fumo: sono irritanti, vengono inalate insieme al vapore e alla nicotina. Per alcuni ricercatori sono addirittura tossiche», spiega Fabio Beatrice, direttore del Centro antifumo dell’Ospedale S. Giovanni Bosco di Torino. L’E-cigaret, come la chiamano gli inglesi, non è quindi l’alternativa “sana” alla bionda tradizionale. Inoltre, i modelli in vendita non sono sottoposti a controlli d’efficacia. La legge non stabilisce quanta nicotina debba contenere ciascuna cartuccia e non c’è sempre certezza che anche quelle che vengono propagandate come nicotin-free lo siano veramente. Non solo: molte sigarette elettroniche in circolazione sono made in Cina, anche se ne esistono di assemblate totalmente in Italia. Alcune vantano la certificazione CE, ma occhio alle truffe, perché questa sigla è stata trasformata ad arte, e in certi casi significa China Export. La differenza con quella europea? La C e la E sono molto più ravvicinate. Alcuni prodotti, invece, riportano la sigla RoHS (è quella della normativa della Comunità Europea che impone restrizioni sull’uso di determinate sostanze pericolose) o la sigla SGS, che indica che il liquido è stato testato e certificato da questa società di analisi. Altri produttori, ancora, garantiscono che la loro E-cigaret e il liquido utilizzato è made in Italy e che è certificato da una serie di analisi presso università o centri di ricerca. Di fatto, i modelli attualmente sul mercato non vantano finalità terapeutiche, e per questo non c’è l’obbligo di autorizzazioni speciali per il loro commercio.
L’Università di Atene ha testato gli effetti a breve termine delle E-cigaret su 8 persone che non avevano mai fumato e 24 fumatori incalliti, di cui 11 con funzione polmonare normale e 13 con broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) o asma. Ogni volontario ha utilizzato una sigaretta elettronica per 10 minuti. Poi, i ricercatori hanno misurato l’aumento della resistenza delle loro vie aeree (broncocostrizione) con una serie di test, compresa la spirometria. Risultato: nei non fumatori è stato registrato un aumento spiccato (tra il 182 e il 206%) della broncocostrizione che è perdurato per 10 minuti. Nei fumatori con spirometria normale, l’aumento è stato mediamente pari a +176-220%. Nei pazienti con Bpco e asma, l’uso di una E-cigaret non ha avuto effetto immediato perché le loro vie aeree erano già compromesse.
Aiuta a smettere?
L’E-cigaret è al centro di una ricerca dell’IstitutoEuropeo di Oncologia che ha lo scopo di valutare se è davvero in grado di far ridurre il numero di sigarette, controllando i sintomi di astinenza e di dipendenza gestuale e psicologica. In attesa dei risultati sappiamo già che rappresenta solo un sostegno transitorio (come i chewing gum o i cerotti alla nicotina), da usare quando devi smettere. Il successo della “missione” dipende anche da che tipo di fumatrice sei.
Che cos’è e com’è fatta
• È un dispositivo che rilascia nicotina e altre sostanze aromatizzanti, sotto forma di vapore, che vengono inalate come una sigaretta tradizionale.
• È composta da un atomizzatore che ha il compito di generare il fumo. È collegato con fili sottilissimi a una batteria che gli fornisce la corrente per scaldarsi.
• Nella parte che simula il filtro c’è una cartuccia, che è un serbatoio che contiene la nicotina e i liquidi aromatizzati.
• La piccola batteria che contiene è ricaricabile.
• Sulla punta c’è un led che si accende di rosso per imitare la brace. Subito dietro, un sensore che attiva il dispositivo.
Come funziona e cosa inali
• La metti in bocca e inizi a inspirare. L’aria inalata aziona un sensore collegato all’atomizzatore, alimentato dalla batteria.
• L’atomizzatore scalda il liquido della sigaretta, ne miscela i componenti (di solito sono nicotina, acqua, glicole propenilico e glicerina vegetale) e li trasforma in vapore che raggiunge i polmoni.
• In certe sigarette è possibile regolare la quantità di nicotina. Ci sono E-cigaret che non contengono nicotina ma solo aromi.
Quanto dura
• Ogni filtro, contenente il liquido, ha una durata che equivale a circa 10 sigarette.
• La batteria può essere ricaricata nell’apposito caricabatterie circa 300 volte, e dura almeno 3 mesi.
Quanto ti costa
• Un kit completo (grande come un pacchetto di sigarette) di E-cigaret, che comprende dispositivo, batteria di ricambio e 5 filtri di riserva costa dai 60 agli 80 euro, a seconda del modello.
• Esistono offerte di lancio che vanno dai 12 ai 29 euro tutto compreso.
• Il costo di 135 ricariche (pari a 450 sigarette) oscilla dai 6 ai 9,5 euro.

 Fonte: www.starbene.it

Morgan lasciato da Jessica su Facebook mentre è ricoverato: «Impotente contro i suoi demoni»

Morgan lasciato da Jessica tramite Facebook e per di più mentre si trova ricoverato in ospedale per un mix di farmaci. E' davvero un periodo nero per il cantante e il tono accorato del messaggio scritto sul social network dall'ormai ex compagna e madre di sua figlia non toglie amarezza alla storia.

Il post di Jessica su Facebook. «Ho necessità di riprendere in mano la mia vita, lo devo a me stessa e a mia figlia Lara - ha scritto Jessica -. Ho provato in ogni modo a costruire una famiglia con Marco, il mio amore per lui è stato davvero grande e forse lo è ancora. Mi accorgo, però, di essere impotente cono i suoi demoni, quei demoni che lui stesso aveva dichiarato di voler definitivamente sconfiggere, quei demoni che ancora oggi, una stanza di ospedale, continuano ad esser presenti… L’arrivo di Lara era la grande occasione, nulla, purtroppo, è cambiato nonostante i buoni propositi e le tante promesse… Sono stanca, delusa, amareggiata. Ho atteso, sperato, combattuto… Ho deciso di tutelare me stessa e la mia bambina, dare lei una vita, una famiglia… Entrambe abbiamo bisogno di luce… Sono consapevole che la scelta di allontanarmi, sia oggi, la cosa migliore».

Selvaggia Lucarelli sarcastica. I due si erano conosciuti alla penultima edizione di X Factor: lei concorrente, lui giudice. Il flirt durante la trasmissione e poi l'amore fino alla nascita della loro bambina, appena tre mesi fa. Ora Jessica Mazzoli lascia il tormentato Morgan, ricoverato all'ospedale di Monza dal quale, tra l'altro, pare sia scappato di nascosto per poi essere subito riacciuffato dalle forze dell'ordine. Sul ricovero di Marco Castoldi c'era stato un duro botta e risposta tra la blogger di gossip Selvaggia Lucarelli e la storica ex moglie Asia Argento. Ora La Lucarelli commenta gli ultimi sviluppi con sarcasmo: «Lascia Morgan con un comunicato su fb, mentre è in ospedale. Poi ero io quella che gli doveva rispetto e discrezione».



Fonte: ilmessaggero.it