sabato 27 luglio 2013

Francesco Sarcina: "Tutta la notte"

Dopo oltre dieci anni di carriera con Le Vibrazioni, Francesco Sàrcina ricomincia da zero con un contratto discografico nuovo con la Universal e un singolo intenso come "Tutta la notte". Un brano che racconta "ciò che accade nelle strade della città, della metropoli sporca e corrotta", dice a Tgcom24 il cantautore. In anteprima il video del brano che fa da apripista all'album in uscita a settembre. 
Come è nata l'idea di trasformarti in un bambino per il video?
Innanzitutto dall'esigenza di non essere scontati su una canzone che è già di suo fin troppo esplicita e bordeline. Quindi giocare con la visione che può avere un bambino nei confronti della sua tata e, viceversa, la visione della tata, inconsapevole di quello che può passare nella testa di un bimbo. Questo perché un bambino capisce ed intende tutto da subito, magari non sa bene come esprimersi, ma capisce meglio degli adulti, garantisco... Inoltre mi piaceva l'idea dell'adulto che sarà e che non si può sapere e del bambino che è in ognuno di noi è che spesso rifiutiamo di vedere.

A cosa ti sei ispirato quando hai scritto "Tutta la Notte"?
Nasce dalla visione notturna di ciò che accade nelle strade della città, della metropoli sporca e corrotta. Quei sabato sera quando si aprono le gabbie e sembra che tutti vogliano divorare quell'unica notte disponibile, senza perdersi nulla. Il desiderio di trasgredire per forza, perché la settimana di lavoro e privazioni, in un periodo economico così delicato, e soprattutto dopo essere costantemente bombardati dai media da input ed immagini sessuali, ci trasforma in animali onnivori e paurosamente assetati di sesso e trasgressione.

Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo album?

E' totalmente scritto e suonato da me. Un lavoro ego-riferito che sta nel mezzo tra l'istinto primordiale ed il totale raziocinio. Es e super io, in mezzo l'io. Un album intenso che racconta con onestà spaccati di vera e cruda vita del sottoscritto. "Io" nudo e crudo, nel bene o nel male, semplicemente "io"

www.tgcom24 (Andrea Conti)


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