sabato 17 agosto 2013

Tocofobia, la paura del parto

Paura della sofferenza, tendenza all'ansia, depressione, traumi da parto precedenti, o addirittura traumi sessuali… Ecco le possibili cause di una paura del parto che talvolta provoca il panico, malgrado i progressi della medicina e la rarità delle complicazioni, soprattutto nei paesi occidentali.

Una paura di morire o di soffrire troppo, ben descritta nel diciannovesimo secolo

Tutte le donne, in ogni parte del mondo, considerano il momento del parto come un ostacolo da superare, una tappa da attraversare. Nel 1958, il Dottor Luis Victor Marcé, nel suo "Traité de la folie des femmes enceintes, des nouvelles accouchées et des nourrices"1 (Trattato sulla follia delle donne incinta, delle puerpere e delle nutrici), descriveva la paura delle future mamme nei termini seguenti: "se esse sono primipare, l'attesa di un dolore sconosciuto le preoccupa oltremisura e le fa sprofondare in uno stato di ansia indescrivibile. Se sono già madri, sono terrorizzate dal ricordo del passato e dalle prospettive future; esse sono intimamente convinte di dover soccombere alla prova che le attende". Egli aggiunge che "quest'idea assume le proporzioni di una fissazione e diventa il punto di partenza di una disposizione malinconica che si estende a tutti i loro pensieri, il che corrisponde, in altri termini, a una vera e propria fobia depressiva, sulla quale l'autore del libro insiste a lungo.
Le prime spiegazioni, soprattutto a quest'epoca: i racconti di parti atroci si sono trasmessi di generazione in generazione. Inoltre, fino al ventesimo secolo, il tasso di mortalità delle partorienti era molto elevato.

Una paura che persiste nonostante i progressi della medicina

Oggi grazie alla medicina, la mortalità materna nei paesi occidentali è diminuita considerevolmente: secondo l'Istituto di Vigilanza Sanitaria, il tasso si situa tra i 9 e i 13 decessi su 100 000 nascite2, il che rappresenta ogni anno il decesso di una sessantina di donne. Sebbene sembri poco in confronto ai paesi in via di sviluppo in cui il tasso di mortalità per lo stesso numero di nascite può raggiungere i 500 decessi, resta ancora elevato e non può rassicurare del tutto le donne di oggi.
Inoltre, paradossalmente, l'attuale medicalizzazione del parto, che ha permesso di fare precipitare il tasso di mortalità, provoca altri timori: la paura degli ospedali, dei medici, degli strumenti… Così alcune donne preferiscono rinunciare a fare figli, sebbene lo desiderino profondamente, perché la paura del dolore o di morire durante il parto prende il sopravvento. Queste donne soffrono di una malattia chiamata tocofobia (da "tocos": "parto" in greco).

La tocofobia può assumere diverse forme

Gli psichiatri distinguono diverse forme di tocofobia, a seconda delle circostanze che la scatenano. È quanto hanno rilevato due psichiatri dell'Ospedale psichiatrico di Birmingham3, Kristina Hofberg e Ian Brockington, su 26 donne tocofobe: La tocofobia primaria che interessa 8 donne di questo studio, precede il primo parto e risale all'adolescenza: le relazioni sessuali sono normali ma la contraccezione è "scrupolosa", eccessiva, con l'uso simultaneo di diversi metodi contraccettivi a causa di una paura intensa della gravidanza e del parto. Nondimeno, 4 di queste donne sono rimaste incinte volontariamente, poiché il desiderio di un figlio era più forte della paura. Tuttavia, esse desideravano subire un parto cesareo, se possibile programmato; La tocofobia secondaria, che riguarda 14 donne di questo studio, appare dopo un parto difficile, per esempio nei casi di estrazione strumentale d'urgenza dovuta a una sofferenza del feto o semplicemente a un dolore molto intenso, traumatico. Su 14 donne, 12 avevano creduto "che sarebbero morte o che il loro bebè fosse già morto".
Queste donne hanno tuttavia avuto un altro figlio malgrado tale tocofobia secondaria, ma la loro gravidanza è stata estremamente stressante con la paura ricorrente dell'incapacità di partorire. Peraltro, solo 2 di loro hanno partorito vaginalmente, le altre con un parto cesareo; La tocofobia che fa parte dei sintomi di una depressione prenatale: il fatto di prendere atto della gravidanza e delle sue implicazioni può provocare una sindrome depressiva, di cui può far parte la tocofobia (è il caso di 4 donne dello studio citato in precedenza).
Questa depressione può essere curata e non si trasforma necessariamente nel "baby blues", soprattutto se alla fine il parto si svolge normalmente.
Da notare che 5 donne tocofobe o depressive di questo studio sono state vittime di abusi sessuali durante l'infanzia e tre di violenza sessuale, il che lascia supporre che l'eventualità del parto venga associata al ricordo di questi traumi vaginali 3 .
Come abbiamo visto, questa fobia può incitare a domandare il taglio cesareo. Tuttavia in alcuni casi, la paura è talmente intensa che la donna incinta può domandare l'interruzione della gravidanza, come nel caso di due delle donne di questo studio.
L'empatia dei professionisti della salute, la loro capacità di ascolto può permettere di evitare questa soluzione estrema.
Un'altra conseguenza possibile: vomito intenso (più della metà delle donne tocofobe primarie). Questi conati molto più intensi che in una gravidanza normale possono essere legati a un rifiuto della gravidanza, a una mancanza di attaccamento al feto nel corso del suo sviluppo oppure a una volontà di farla finita con tale gravidanza 3.
La tocofobia primaria o secondaria può provocare una vera e propria sindrome da stress post-traumatico dopo il parto, di cui dovrà prendersi carico uno psicologo o uno psichiatra. Anche la depressione post-natale è possibile.
Infine dopo il parto, spesso viene richiesta la sterilizzazione, per evitare di essere nuovamente confrontate a questa fobia intensa: tra le 26 donne dello studio inglese, 10 si sono fatte sterilizzare dopo il parto o erano in lista d'attesa, esse stesse o i loro partners3.

Questo panico è dunque una realtà e può avere conseguenze pesanti. Se ne soffri, non esitare a parlarne al tuo medico curante o al tuo ginecologo. Ti darà consigli sulla maniera di affrontarlo, con un eventuale sostegno psicologico. Come tutte le fobie, la tocofobia può essere curata per permetterti di vivere una gravidanza e un parto armoniosi.



Karine Touboul, Dr Jean-Philippe Rivière
1 - Dr Louis Victor Marcé, "Traité de la folies des femmes enceintes, des nouvelles accouchées et des nourrices", 1858, p. 34-35, (Trattato sulla follia delle donne incinte, delle puerpere e delle nutrici) - scaricabile on line 2 - La mortalité maternelle en France: bilan et perspectives, Bulletin épidémiologique hebdomadaire de l'Institut de Veille Sanitaire, 12 décembre 2006, (La mortalità materna in Francia: bilancio e prospettive, Bollettino epidemiologico settimanale dell'Istituto di Vigilanza Sanitaria, 12 dicembre 2006) – scaricabile on line 3 - Tokophobia: an unreasoning dread of childbirth. A series of 26 cases. Kristina Hofberg et Ian Brockington, Br J Psychiatry. 2000 Jan;176:83-5 - scaricabile on line (in inglese)

http://psicologia.doctissimo.it/

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