venerdì 10 maggio 2013

GEORGIA MAY JAGGER: «NON FARMI RIDERE»

Se i tuoi genitori si chiamano Mick Jagger e Jerry Hall viene spontaneo pensare che la strada verso la celebrità sia spianata.
 Ma dopo aver guardato queste foto e letto la sua intervista, capirete che la ragazza ha qualcosa in più: lo spazietto nel sorriso.

Se sei figlia di due icone come Mick Jagger e Jerry Hall, di solito hai due opzioni: o rifiuti completamente il mondo in cui sei cresciuta o cavalchi con sfrontatezza l’ingombrante eredità che ti è toccata in sorte. 

La ventunenne Georgia May non sembra aver avuto dubbi tra le due e, con una carriera da supermodella in piena ascesa e un viso che fa impazzire i fotografi, non si è tirata indietro di fronte alla responsabilità di essere quello che chiunque si aspetta da lei: bellissima e glamour.
Aggiungi una forte personalità e un tocco di ironia molto british e si capisce perché il mondo della moda non riesca a fare a meno di lei.
«La gente pensa ancora che mia madre non abbia fatto altro che darmi lezioni sulla moda e sul fascino fin da quando ero solo una bambina», dice mentre con noncuranza si mette comoda sul divano, scuote una cascata di capelli biondi e inizia a parlare con leggero accento texano e un sorriso che incanta. «Ma in realtà non è andata così. Non esattamente, almeno. Certo, a volte ci mostrava (a lei e alla sorella Elizabeth, altra modella, ndr) come si sfila, ma io le ho sempre risposto che non faceva per me».

A quanto pare la piccola Georgia May si sbagliava e, ora che presta il volto a campagne internazionali (Rimmel, JustCavalli For Her, H&M, Louis Vuitton) e alle copertine delle riviste di moda più importanti, Jerry si preoccupa del fatto che viaggi troppo. «Le rispondo che era così anche per lei, ai suoi tempi, ma le madri sono così protettive!».
Suo padre, Mick, ha avuto sette figli e ha divorziato da Jerry quando Georgia aveva solo sette anni,
ma questo non l’ha resa affatto fragile. «Nella mia famiglia le donne sono sempre state le più forti. Mia madre ha quattro sorelle e il nostro punto di riferimento è mia nonna, una vera texana che ci ha insegnato a essere sempre femminili. Non fa che dirmi di prendere integratori per avere mani lisce come quelle di una vera signora».

Questa ragazza, che ride della sua famiglia e non riesce a essere snob nemmeno quando sfoggia il più londinese degli accenti, ha una bellezza che lascia senza fiato.
Perfino la fessura tra i due incisivi è perfetta. Non è un caso che fotografi come Terry Richardson e Mario Sorrenti la immortalino sempre con le labbra semichiuse. Ed è così che appare sui cartelloni pubblicitari che l’hanno resa una musa della moda. «A me non piacciono molto quelle foto, anche se so che sono l’unica. Ma tutto quello che vedo sono solo i miei denti!».

Per la campagna dei jeans Hudson, di cui con il suo stile street-chic è perfetta testimonial, le è stato chiesto un fotodiario di scatti da condividere sul social network Instagram.
In molte foto compare anche Josh McLellan, 23 anni, modello e batterista con il quale sta da un anno. Tra poco andrannoa convivere. «Siamo coinquilini perfetti. Entrambi disordinati, vero, ma ci dividiamo i compiti: lui lava i piatti e io mi occupo del bucato».
L’ambiente glam-rock in cui Georgia vive quotidianamente non è certo quello dei suoi genitori, fatto di eccessi e sregolatezza. Le sue amiche sono quasi tutte ragazze belle e privilegiate come lei, cosmopolite e con nomi che sembrano usciti da un film, come Suki Waterhouse, Edie Campbell, Clara Paget.
Educate e molto padrone di sé, come si conviene alle figlie di un’aristocrazia basata più sullo stile che sui titoli nobiliari. I loro genitori hanno influenzato la cultura popolare degli Anni 70, ma i figli non sembrano avere lo stesso approccio con la celebrità.
«Tutto allora era differente, più spontaneo. E anche dire ciò che si pensava era una cosa completamente nuova. Oggi invece nessuno vuole essere diverso dagli altri, trasgredire o, peggio, diventare preda dei paparazzi. Sta succedendo alla mia amica Cara (Delevingne, ndr): la seguono ovunque, lo trovo pazzesco».

Gli amici, quindi, e la famiglia, che, a dispetto del comportamento non sempre ineccepibile di Mick, è sempre stata molto unita. «Tra poco mi trasferirò insieme a Josh nel nostro nuovo appartamento, non troppo lontano dai miei. E mentre aspetto che sia pronto, starò per un po’ a casa».
La “casa” della quale Georgia parla è Downe House, la villa londinese con 26 stanze dove Jerry Hall, unica proprietaria nonostante le frequenti battaglie legali con l’ex marito, ha cresciuto i suoi quattro figli. «La verità è che nessuno nella mia famiglia ha mai voluto davvero diventare famoso. Ma se sei un musicista o una modella e hai successo, lo diventi e basta. Però c’è chi riesce a farlo senza perdere il controllo della propria vita. Prenda Beyoncé per esempio: una popstar che nonostante tutto non si dà arie da diva. Ha la sua carriera, ma è bravissima a mettere se stessa prima della propria immagine. Mi piace e l’ammiro molto».

Certo, ci piacerebbe che la figlia di un’icona del rock fosse un po’ più ribelle, magari capricciosa. 
E invece Georgia è il tipo di ragazza che va al pub con gli amici e che festeggia il suo ventunesimo compleanno (lo scorso gennaio) 
con una festa in maschera in cui tutti si sono travestiti da mostri, genitori compresi. 

Niente eccessi, appunto. 
E quando, finita l’intervista, sta per andarsene, splendida e semplice in jeans, top, ballerine e giacca di pelle, torna indietro e dice, esitando un po’: «Potrebbe scrivere che le persone dovrebbero sentirsi libere di dire tutto ciò che pensano? 
Senza farmi sembrare troppo arrogante, però!».





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